Frana nel Casertano, regione Campania chiede lo stato di emergenza. Ansia per i dispersi

Cronaca
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Si spala fango da case e cantine a San Felice a Cancello, comune del casertano colpito ieri da una frana che conta due persone ancora disperse. “Il paese ha subito gravi danni dopo una pioggia durata al massimo quindici minuti. Ci sentiamo un po' abbandonati, perché più volte avevamo denunciato il dissesto”, ha dichiarato il sindaco Nuzzo. La regione ha chiesto al Dipartimento della Protezione Civile lo stato di emergenza “a supporto dei disagi di numerose famiglie con abitazioni danneggiate e inagibili”

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C'è ansia a San Felice a Cancello, il giorno dopo il passaggio furioso del fiume di fango e detriti che ha causato tanti danni e due persone disperse. A Talanico, frazione collinare del comune, c'è tristezza tra i residenti, mentre si spala il fango da case e cantine. Due bar hanno già riaperto, così come la macelleria, dopo tour de force notturni. Qualcuno parla di "paese lasciato solo" e di scarsa manutenzione del territorio, visto che dalla collina sarebbero venuti giù oggetti ingombranti e altri rifiuti. Intanto la Regione, su richiesta anche del Comune, ha chiesto al Dipartimento della Protezione Civile lo stato di emergenza, "a supporto anche dei gravissimi disagi che interessano numerose famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate e al momento dichiarate inagibili".

La ricerca dei dispersi

Mentre si cerca di capire come sia stato possibile che un quarto d'ora di pioggia abbia provocato un simile disastro, i Vigili del fuoco continuano a cercare senza sosta in un'area piena di fango e pietre lunga più di due chilometri, con cani molecolari, droni, gommoni e sommozzatori, la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino, dopo che nella notte era stata ritrovata l'Apecar su cui i due avevano cercato di sfuggire alla furia della natura. Il mezzo, ridotto ad un rottame, era in un canalone nel pieno centro della frazione, dove il fiume di fango e detriti ha trovato ieri un ulteriore sfogo alla sua corsa dalla collina. Madre e figlio ieri pomeriggio erano usciti per andare a raccogliere le noci, per paura che la pioggia incombente potesse rovinare il raccolto, e quando ha iniziato a piovere e grandinare in modo violento, hanno fatto in tempo a raggiungere l'Apecar. Davanti a loro, in un altro mezzo a tre ruote, c'era Raffaele, figlio di Agnese e fratello di Giuseppe: “Erano dietro di me, poi ad una curva io sono passato e loro non li ho visti più”.

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Le cause del disastro

Il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, che ha coordinato le operazioni di ricerca dei dispersi e messa in sicurezza del territorio, dopo aver effettuato un sopralluogo e una riunione tecnica in Comune, ha disposto un rafforzamento delle "unità in campo per la ricerca delle due persone", spiegando poi che una delle concause del disastro potrebbe essere stato anche l'incendio che, ad inizio agosto, ha devastato la pineta della collina da cui si è staccata la colata di fango e detriti, diventato poi un fiume in piena. "Sicuramente la mancanza di alberi in alcuni punti della collina ha indebolito la capacità di resistenza del terreno; gli alberi avrebbero forse potuto rallentare la frana o mitigare quando accaduto. Ma queste sono valutazioni che faremo in una fase successiva. Ora dobbiamo concentrarci sulle ricerche e sulle opere urgenti di messa in sicurezza", ha dichiarato il prefetto. 

Lo stato di emergenza

A chiedere lo stato di calamità naturale era stato il sindaco di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo che ha ricordato lo stato di particolare fragilità del territorio, colpito in passato dall'alluvione di Sarno del 1998; da quella dello scorso anno e anche da altri precedenti allagamenti. “Il paese ha subito gravi danni dopo una pioggia durata al massimo quindici minuti. Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale e ci sentiamo un po' abbandonati, perché più volte, ma invano, avevamo denunciato il dissesto", racconta il sindaco. Una richiesta supportata anche dalla regione Campania, che ha inviato al Dipartimento della Protezione Civile la richiesta dello stato di emergenza “a supporto anche dei gravissimi disagi che interessano numerose famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate e al momento dichiarate inagibili”, ha dichiarato l'ente in una nota. Intanto, fa sapere Regione Campania, "continuano senza sosta le ricerche delle due persone disperse coinvolte negli eventi calamitosi che hanno colpito una vasta area delle province di Caserta e Avellino. Le squadre della Protezione civile regionale, dotate di mezzi speciali e idrovore, proseguono nei loro interventi cominciati già nella giornata di ieri. Con la riunione di oggi tenuta con i sindaci delle zone colpite - tra cui i Comuni di San Felice a Cancello, Arienzo e Baiano - è stato possibile - conclude la Regione - un primo bilancio dei gravi danni provocati dalla perturbazione".

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