Ana Maria Henao Knezevich, chi è l'ereditiera scomparsa e perché la cercano nel Vicentino

Cronaca

Il marito, di origini serbe, è stato arrestato in Florida per il presunto coinvolgimento nel sequestro di persona e sparizione della moglie. Sarebbe stato lui, secondo fonti investigative italiane, a indicare all'Fbi la strada del Costo a Cogollo sul Cengio, per le ricerche della donna

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Dopo che il primo giorno di ricerche si è concluso senza esito, il caso internazionale di Ana Maria Henao Knezevich continua a rimanere avvolto nel mistero. La donna, 40 anni, è una ricca ereditiera originaria della Colombia e residente a Fort Lauderdale. La sua scomparsa è avvenuta mesi dopo un burrascoso divorzio. Al centro della disputa con l'ex marito vi è il patrimonio accumulato insieme. L'ultimo avvistamento risale al 2 febbraio a Madrid, dove si trovava in compagnia di un'amica.  Ana Maria Henao Knezevich era giunta a nella capitale spagnola dagli Stati Uniti nel dicembre 2023, cercando di sfuggire al difficile divorzio dal marito dopo 13 anni di matrimonio. Da quel momento, di lei non si è più avuta notizia. 

Un matrimonio burrascoso alle spalle

Il marito della donna, David Knezevich, 36enne naturalizzato americano ma di origini serbe, è stato arrestato a Miami, al rientro da un volo proveniente da Belgrado, con l'accusa di sequestro e scomparsa della moglie. Comparso davanti al giudice in Florida il 10 giugno, avrebbe rivelato dettagli che collegano la vicenda al Veneto. Il matrimonio tra David e Ana Maria aveva dato vita a diverse imprese negli Stati Uniti, tra cui attività di affitto di appartamenti turistici e vendite di materiale informatico, generando profitti milionari. La divisione di questo patrimonio, di cui Ana Maria rivendicava il 50%, potrebbe essere il movente del presunto crimine, secondo gli inquirenti spagnoli.

Come è stato arrestato il marito della donna

Le indagini indicano che Knezevich, nel febbraio 2023, avrebbe fatto ingresso nell’appartamento di Ana Maria a Madrid, coperto da un casco da motociclista, e sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sicurezza mentre lasciava l'edificio con una grande valigia, sospettata di contenere il corpo della donna. L'uomo ha sempre negato di essere stato a Madrid in quel periodo. L'itinerario di Knezevich, ricostruito dalla polizia spagnola con la collaborazione di varie forze di polizia, suggerisce che l'uomo avrebbe attraversato l'Europa in auto, passando da Belgrado a Madrid e ritornando in Serbia. Non è escluso un suo transito lungo la statale vicentina, ora al centro delle ricerche.

Perché si cerca il suo corpo a Cogollo del Cengio

Come detto, a indicare questa particolare zona dell’Alto Vicentino sarebbe stato l’ex marito arrestato lo scorso 4 maggio dall’Fbi all’aeroporto di Miami con l’accusa di essere coinvolto nel sequestro e nella sparizione della moglie. Le autorità statunitensi, basandosi sulle indicazioni fornite da Knezevich, hanno trasmesso l'ordine di avviare le ricerche in una specifica area boschiva a Cogollo del Cengio. L'operazione coinvolge la squadra mobile di Vicenza, la polizia scientifica e un gruppo di investigatori spagnoli, coordinati dall'FBI. Le indagini, avviate ieri, si concentrano sulla densa vegetazione lungo la vecchia strada del Costo, con l'impiego di cani molecolari e una ruspa, nel tentativo di trovare il corpo di Ana Maria. L'ipotesi degli inquirenti è che il cadavere possa essere stato sepolto in questa zona impervia. 

Le ricerche proseguono oggi: potrebbe essere stata sepolta

Le ricerche sono proseguite per tutto il giorno senza esiti concreti e continueranno oggi: è stata confermata per l'intera giornata tramite un'ordinanza firmata dal sindaco di Cogollo del Cengio (Vicenza), Piergildo Capovilla, la chiusura di via Olmo, più conosciuta come vecchia strada del "Costo" che conduce sull'Altopiano di Asiago. In questa area impervia, secondo gli investigatori americani, spagnoli ed italiani, la donna potrebbe essere stata sepolta. Sulle ricerche, proseguite sino alla serata di ieri, è intanto emerso un particolare interessante, ossia l'utilizzo per circa un'ora di una piccola ruspa, che è stata fatta giungere sul posto nel pomeriggio di ieri e poi dirottata in mezzo alla boscaglia. Secondo alcune indiscrezioni, ma sulla vicenda c'è il massimo riserbo da parte degli inquirenti, il mezzo, non senza difficoltà vista la pendenza del terreno e gli spazi molto stretti per la presenza di alberi e piante, avrebbe spostato in un'area precisa diverso materiale, costituito soprattutto da rami secchi e fogliame.

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