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Si sposa il figlio di Totò Riina, scattano le polemiche per un post sui social

Cronaca
Instagram

Il terzogenito del capo dei capi della mafia siciliana si è sposato con una donna spagnola. Ma un post social, in seguito modificato, ha innescato le polemiche tra l'uomo e la giunta comunale di Corleone, con a capo il sindaco Walter Rà, che ha voluto ben presto prendere le distanze da quanto scritto dal 47enne nel giorno di Ferragosto

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Nozze, in gran segreto, per Salvuccio Riina, terzogenito del capo dei capi della mafia siciliana, Totò Riina, morto in carcere nel 2017. Il matrimonio si è celebrato probabilmente in Spagna tra il 47enne ed una donna spagnola. Ma a Corleone nessuno ha confermato la notizia della festa di nozze che sarebbero state celebrate il 7 giugno scorso. I festeggiamenti italiani si sono svolti presso un ristorante in contrada Piano Scala, proprio a Corleone, con oltre 200 invitati tra cui i parenti e gli amici della sposa. Presenti tra gli altri le sorelle di Riina, Maria Concetta e Lucia col marito e la madre Ninetta Bagarella, che sposò Riina il 16 aprile 1974, sorella del killer mafioso Leoluca.

Le polemiche

Riina ha fornito qualche indizio social circa le nozze, postando su Instagram alcuni scatti, come quello in cui si vede la sua mano e quella della donna che definisce "mi mujer". Ma a far scattare le polemiche è stato un altro post con la sua foto e la scritta "Buon Ferragosto a tutti voi da via Scorsone 24, 90034, Corleone". Il caos è scaturito perché via Scorsone, residenza storica dei Riina, dal 2018 è stata rinominata via Cesare Terranova, dedicandola alla memoria del magistrato ucciso dalla mafia a Palermo. Riina, in seguito, ha modificato la didascalia della foto scrivendo solo: "Buon Ferragosto a tutti Voi da Corleone". La giunta comunale di Corleone comunque, con a capo il sindaco Walter Rà, ha voluto prendere le distanze condannando “fermamente tale spavalderia, che suona come un vile attacco allo Stato e alle Istituzioni". “Le esternazioni - hanno aggiunto - di Riina jr, con il riferimento al vecchio nome della via oggi intitolata al giudice Cesare Terranova non fanno altro che accentuare una visione negativa e distorta di Corleone, appannando gli sforzi che ogni giorno vengono compiuti dalla comunità per affrancarsi da una nomea legata a mafia e malaffare. Corleone non è mafia".

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