Ncc, la Consulta: "Incostituzionale il divieto di rilasciare nuove licenze"

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Questo quanto sancito da una sentenza depositata oggi, attraverso la quale è stato dichiarato illegittimo un articolo (il 10-bis, comma 6), del decreto Semplificazioni del 2018

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La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio di noleggio con conducente (Ncc). Questo, in sintesi, quanto sancito da una sentenza depositata oggi, attraverso la quale è stato dichiarato illegittimo un articolo (il 10-bis, comma 6), del decreto Semplificazioni del 2018. Secondo quanto stabilito dalla Consulta, il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio di noleggio con conducente sino alla piena operatività del registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenza taxi e di autorizzazione Ncc “ha consentito, per oltre cinque anni all’autorità amministrativa di alzare una barriera all'ingresso dei nuovi operatori", compromettendo così “gravemente la possibilità di incrementare la già carente offerta degli autoservizi pubblici non di linea".

L’adozione del decreto n. 203 del 2024

In via preliminare, dunque, la sentenza ha chiarito che la recente adozione del decreto n. 203 del 2024 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che stabilisce la "piena operatività" dell'anzidetto registro informatico a decorrere da centottanta giorni dalla sua pubblicazione, "non ha alcuna incidenza sul presente giudizio, dal momento che le censure sono state prospettate sulla disposizione legislativa" in ragione della sua "struttura", a prescindere dalle evenienze "di fatto" e dalle "circostanze contingenti" attinenti alla sua concreta applicazione. Questo perché, ha segnalato ancora la Consulta, “è proprio la configurazione della disposizione censurata che ha consentito all'autorità amministrativa di bloccare l'ingresso dei nuovi operatori nel mercato del Ncc semplicemente rinviando con il succedersi dei decreti, ovvero con la loro emanazione e la loro successiva sospensione, la piena operatività del registro informatico". Anche per questo motivo è rimasta inascoltata, ha argomentato la sentenza, “la preoccupazione dell'Autorità garante delle concorrenza e del mercato (Agcm) volta a segnalare che "l'ampliamento dell'offerta dei servizi pubblici non di linea risponde all'esigenza di far fronte ad una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta, soprattutto nelle aree metropolitane, di regola caratterizzate da maggiore densità di traffico e dall'incapacità del trasporto pubblico di linea e del servizio taxi a coprire interamente i bisogni di mobilità della popolazione".

Ncc, MuoverSì: “Dopo la Corte Costituzionale Meloni convochi un tavolo”

"Chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di convocare rapidamente un tavolo di concertazione per una nuova legge quadro sul trasporto pubblico non di linea". Lo ha detto Andrea Romano, presidente di MuoverSì Federazione NCC e Mobilità, che riunisce le principali associazioni del settore Noleggio con Conducente. "Oggi la sentenza della Corte Costituzionale assesta un colpo definitivo alla già traballante credibilità della legge 12-2019, che ormai solo il ministro Salvini si ostina a prendere sul serio con decreti attuativi gravemente punitivi verso decine di migliaia di operatori e aziende Ncc”, ha sottolineato ancora Romano. “La Corte ha messo nero su bianco quanto vivono ogni giorno sulla propria pelle milioni di cittadini italiani, di turisti stranieri e di aziende a cui si nega il diritto costituzionale alla libera mobilità: l'esistenza di 'una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta' di trasporto pubblico non di linea, 'l'incapacità del servizio taxi a coprire interamente i bisogni di mobilità della popolazione', il 'grave pregiudizio all'interesse della cittadinanza e dell'intera collettività" causato da leggi del tutto inefficaci e sorpassate”, ha ribadito. “Di fronte alla catastrofe del trasporto pubblico non di linea l'unica strada che dovrebbe percorrere la politica non è quella delle toppe a colori che sta seguendo Salvini in omaggio alla lobby dei tassisti, ma quella di una nuova legge-quadro che finalmente dia all'Italia regole nuove e moderne in grado di garantire il pieno diritto alla mobilità di cittadini, turisti e imprese", ha poi concluso.

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