Il rito immediato si svolgerà davanti alla Corte d'Assise di Venezia. L'accusa è di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Il femminicidio è avvenuto l'11 novembre del 2023
Fissata al 23 settembre prossimo la prima udienza del processo a Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Il processo si terrà davanti alla Corte d'Assise di Venezia, con il collegio presieduto dal giudice Stefano Manduzio. L'accusa, formulata dal Pm Andrea Petroni, è di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.
Rito immediato
Il rito immediato è stato disposto dopo che Turetta, in accordo con il legale di fiducia Giovanni Caruso, ha rinunciato all'udienza preliminare davanti al Gup, che era prevista oggi e mercoledì. Caruso aveva detto che la scelta dell'iter processuale "consegue a un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso, e alla volontà che la giustizia faccia il proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell'interesse di tutti". Il femminicidio fu commesso l'11 novembre 2023. Nel suo interrogatorio reso davanti al Pm, Turetta raccontò della serata passata con Giulia Cecchettin in un centro commerciale di Marghera (Venezia), poi al ritorno il diniego di lei alle richieste di ritornare insieme, la lotta in un parcheggio di Fossò (Venezia) con botte, calci e 75 coltellate. Poi la fuga con il cadavere di Giulia in auto, abbandonato in un bosco vicino al lago di Barcis, in Friuli, finché otto giorni dopo, in Germania, lo studente di Torreglia fu arrestato. Turetta è detenuto nel carcere di Verona Montorio dal 25 novembre scorso.