Aosta, trovato il bambino rapito dalla madre: sta bene

Cronaca

Il piccolo, affidato agli zii materni dall'aprile 2023, era stato sottratto dalla mamma biologica che, dopo un incontro autorizzato dal tribunale per i minori di Torino, non si era presentata all'appuntamento successivo per riconsegnare il figlio ai parenti. A ritrovare il bambino sono stati gli agenti della squadra mobile di Aosta in collaborazione con quella di Cuneo

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È stato ritrovato a Barge, in provincia di Cuneo, il bambino di cinque anni che, lo scorso giovedì, era stato portato via dalla madre ad Aosta durante un incontro autorizzato dal tribunale per i minorenni di Torino. Il piccolo, affidato agli zii materni dall'aprile 2023, era stato sottratto dalla mamma che, dopo l'incontro protetto, non si era presentata all'appuntamento successivo per riconsegnare il figlio ai parenti.

Il ritrovamento

 A individuarlo, mentre era insieme alla madre, sono stati gli agenti della squadra mobile di Aosta, in collaborazione con quella di Cuneo, coordinata nelle ricerche dalla procura di Aosta. Il piccolo è stato poi riportato dagli zii.

La zia: "Il bimbo è frastornato ma felice"

La zia del piccolo ha rivelato all'Ansa che il bambino è "frastornato ma felice". "Quando mi ha vista mi ha abbracciata forte, dicendomi che la madre l'aveva portato via", aggiunge. Riguardo alla fuga, "il bambino ha raccontato di aver preso pullman e treni" insieme alla madre per allontanarsi dal centro di Aosta, dove si è svolto l'incontro di giovedì. "Oggi è la nostra ombra", ha detto la donna.

Legale della madre: "Maltrattamenti non riscontrati"

"Ho letto notizie non veritiere relativamente ad un presunto 'rapimento' di minore da parte della madre. In qualità di legale della madre ritengo doveroso segnalare che i fatti sono stati narrati in maniera errata e parziale". Lo ha scritto in un "comunicato stampa urgente a rettifica di notizie non veritiere" l'avvocata Carola Marzi, legale della donna che nei giorni scorsi non si è presentata all'appuntamento per riconsegnare il piccolo agli zii. "La vicenda - si legge nella nota - è nata a seguito della segnalazione, da parte degli zii, di presunti maltrattamenti da parte della madre ai danni del figlio minore. Tali presunti maltrattamenti non venivano tuttavia riscontrati nel corso della visita in Ospedale, alla quale i medesimi zii conducevano il bambino". E ancora: "Come di prassi in questi casi, tuttavia, in via preventiva ed a tutela assoluta del minore, il Tribunale per i minorenni disponeva l'allontanamento del bambino dalla madre e il suo collocamento temporaneo presso l'abitazione degli zii. La madre, dunque, non è mai stata dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale, né il bimbo è mai stato affidato agli zii, che hanno rivestito il ruolo di semplici collocatari (affidamento e collocamento hanno due significati giuridici nettamente distinti)".

Legale della madre: "Le visite non erano protette, ma libere"

L'avvocata Marzi ha poi aggiunto che "il Tribunale per i minorenni ordinava quindi che venisse effettuata una valutazione della capacità genitoriale della mamma e che venissero attivate modalità di incontro protette madre-figlio. Veniva all'uopo nominata una équipe multidisciplinare, composta da un'assistente sociale, una psicologa ed un educatore, oltre che un mediatore interculturale, al fine di facilitare gli scambi di informazioni. Al termine del periodo di valutazione, la madre risultava idonea al proprio ruolo genitoriale e il Tribunale per i minorenni quindi autorizzava i Servizi sociali a prevedere un graduale ampliamento e la liberalizzazione delle visite madre-figlio. Le visite, dunque, al momento dei fatti narrati, non erano più protette, ma libere, con previsione della presenza dell'educatore solo ed esclusivamente nel momento del passaggio del bimbo dagli zii alla madre e viceversa, momento delicato, che ancora presentava delle criticità".  

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