Natisone, inchiesta per omicidio colposo. Procuratore: “Da Patrizia 4 telefonate al 112”

Cronaca
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Mentre si continua a cercare il 25enne ancora disperso nelle acque del fiume, sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo. Il procedimento è a carico di ignoti. A Udine la camera ardente per Bianca Doros e Patrizia Cormos, ritrovate nei giorni scorsi. L’autopsia sui corpi delle due ragazze ha confermato la morte per annegamento. Il procuratore: "Patrizia ha fatto 4 telefonate al 112, l'ultima senza risposta". La giovane in tono concitato chiedeva: "Venite a salvarci, chiamate mia mamma"

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Mentre continuano le ricerche per trovare il giovane di 25 anni ancora disperso nelle acque del Natisone, sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo. Il procedimento è a carico di ignoti. L’autopsia sui corpi delle due ragazze ritrovate nei giorni scorsi ha confermato la morte per annegamento. I tre giovani coinvolti sono Cristian Casian Molnar, 25 anni, Patrizia Cormos, 20, e Bianca Doros, 23: nel pomeriggio di venerdì 31 maggio sono stati travolti dalla piena del fiume Natisone nei pressi del ponte Romano, a Premariacco, in provincia di Udine. I corpi delle due ragazze sono stati trovati domenica.

L’inchiesta

"Abbiamo aperto un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo", ha detto il Procuratore della Repubblica di Udine Massimo Lia, in conferenza stampa. "Condurremo tutti gli accertamenti del caso, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale", ha spiegato. "Esiste, in natura, anche la tragica fatalità", ha aggiunto. E poi ha ribadito che l’inchiesta è stata aperta “per poter svolgere tutti gli accertamenti che saranno necessari per ricostruire i fatti, che non significa che in questo momento l’ufficio ha acquisito elementi per poter ipotizzare condotte negligenti. È una scelta tecnica di tipo procedurale, per poter svolgere con tutte le garanzie gli accertamenti per ricostruire i fatti. Tutto verrà verificato, acquisito e vagliato. Sia il discorso dell'elicottero utilizzato per i soccorsi, sia la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento, sia soprattutto le tempistiche dal primo allarme all'arrivo dei soccorritori”.

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"Patrizia ha fatto quattro telefonate al 112"

Il Procuratore di Udine ha poi spiegato che "Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l'ultima delle quali senza risposta". "La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora. Da una situazione di apparente tranquillità, fino a quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti", ha aggiunto. Patrizia Cormos, in tono concitato, nelle sue telefonate al 112, chiedeva: "Venite a salvarci!". Poi, una volta fornite le generalità, ha detto agli operatori: "Chiamate mia mamma".

Gli esami

Riguardo all'autopsia sui corpi delle ragazze, il procuratore di Udine ha spiegato: "Siamo nella fase delle indagini preliminari, coi fatti che si stanno accertando in collaborazione con l'Arma dei carabinieri. Gli accertamenti sulle salme, la dinamica dei fatti, la documentazione che tutti abbiamo visto e l'esame esterno compiuto dal medico legale sui corpi, consentono, con ragionevole certezza, di individuare la causa del decesso nell'asfissia da annegamento e traumatismi vari. Si è ritenuto, dunque, sufficiente l'ispezione cadaverica esterna, anche per riconsegnare le ragazze ai famigliari, per procedere con il rito funebre". "Tutto è stato acquisito - ha assicurato ancora il procuratore - compreso il cellulare della ragazza, che è ancora utilizzabile. I genitori non hanno formulato per ora richieste specifiche. Abbiamo già ascoltato tutti i testimoni, compresi i familiari, e dalla Romania non è pervenuta nessuna istanza". "Verificheremo i protocolli, come sempre in Italia le competenze sono diverse a seconda si tratti di intervento sanitario o meno, di attività di soccorso immediato o ricerca. Non tutte le cose sono considerate analoghe. La richiesta della relazione urgente, sollecitata dal ministro Musumeci, l'ho letta sui giornali, ma non ho avuto contatti con la prefettura", ha concluso.

La camera ardente

Intanto, si è aperta oggi nella Casa Funeraria Mansutti al cimitero urbano di San Vito a Udine la camera ardente per Bianca Doros e Patrizia Cormos, le due ragazze scomparse nella piena del Natisone. Alla camera ardente sono arrivati i familiari delle due giovani, entrambe di origine romena, che sono stati accolti dal prefetto e dal questore di Udine e dai comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Le due ragazze sono state vestite da sposa, secondo la tradizione del loro Paese di origine. Tanti cittadini hanno già fatto visita alla camera ardente, dove i corpi delle giovani rimarranno fino a domani alle 16, quando sarà celebrato un momento di preghiera da due sacerdoti, uno ortodosso e uno cattolico.

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