Inchiesta Liguria, interrogatorio di Toti forse la prossima settimana

Cronaca
©Ansa

Il legale del governatore: "Ha l'esigenza di farsi sentire. Per ora niente riesame". La Procura indaga su una talpa: il fascicolo per rivelazione del segreto di ufficio è stato aperto sulla scorta di un’intercettazione del settembre 2020 ora agli atti del filone dell'inchiesta sulla la presunta corruzione elettorale aggravata dall'agevolazione mafiosa. Meloni interviene sulla vicenda: Toti merita "rispetto" e "il minimo sindacale" è aspettare "la sua versione dei fatti"

ascolta articolo

"Prima di ogni altra cosa attendiamo l'interrogatorio. Per ora niente riesame". A dirlo è l'avvocato Stefano Savi, difensore di Giovanni Toti, che negli ultimi giorni ogni mattina si reca in Procura per concordare una data e anche oggi, davanti alle telecamere, ha ripetuto che Toti "ha l'esigenza di farsi sentire" . Al momento però nulla sarebbe stato stabilito anche se negli ambienti giudiziari genovesi hanno fatto sapere che l'interrogatorio sarà fissato "al più presto", probabilmente la prossima settimana. Intanto sull’inchiesta della Procura di Genova che ha portato agli arresti domiciliari Toti, il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani e l'imprenditore Aldo Spinelli, e in carcere l'ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini, si allunga l'ombra di una talpa. E ieri Spinelli ha detto: "Sono stato preso in giro da Toti. Ho dato finanziamenti sempre rispettando la legge a tutti". Sul caso è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo cui Toti merita "rispetto" anche per aver guidato "molto bene" la Liguria e "per molti anni" e che "il minimo sindacale" è aspettare "la sua versione dei fatti". Mentre il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin assicura: "Le gestioni commissariali continueranno. Ora stiamo facendo la valutazione giuridica nell'immediato, ma non dovrebbero esserci assolutamente problemi, le opere devono andare avanti".

Pichetto Fratin: "Le procedure Via vanno avanti"

Per quanto riguarda la gestione commissariale per lo spostamento del rigassificatore al largo di Vado Ligure, che era stata affidata a Toti, questa - spiega Pichetto Fratin - dovrebbe andare al governatore ad interim Piana: "Sì, c'è una tesi che sia automatico perché il commissario è il presidente, si tratta di vedere giuridicamente qual è il percorso". Sull'incarico di commissario per lo scolmatore del Bisagno all'assessore regionale Giacomo Giampedrone il ministro dice che "è una valutazione che dovrà essere fatta anche in ambito regionale". Pichetto Fratin infine esclude che possano esserci impatti sui tempi delle procedure Via: "La valutazione di impatto ambientale va avanti con un organismo indipendente, la commissione Via-Vas, che non confligge nel modo più assoluto".

leggi anche

Salvini: "Nessuno usi inchieste per bloccare opere pubbliche"

L’ipotesi della talpa

Per far luce su chi, eventualmente, ha avvisato gli indagati di fare attenzione esiste da tempo un fascicolo per rivelazione del segreto di ufficio, aperto dai pm guidati dal procuratore Nicola Piacente sulla scorta di un’intercettazione del settembre 2020 ora agli atti del filone dell'inchiesta sulla la presunta corruzione elettorale aggravata dall'agevolazione mafiosa. Reato, questo, contestato, oltre che a Cozzani, ad Arturo Angelo Testa e al fratello Italo Maurizio, entrambi destinatari della misura dell'obbligo di dimora, e all'ex sindacalista della Cgil Venanzio Maurici con l'obbligo di firma. Il dialogo intercettato risale agli albori dell'inchiesta per corruzione e voto di scambio. I fratelli Testa, iscritti a Forza Italia in Lombardia e ora sospesi dal partito, quattro anni fa, mentre erano a Genova per un incontro con alcune persone della comunità riesina, vengono avvicinati da un uomo con la felpa e il cappellino. Si trattava, raccontano le carte, di Umberto Lo Grasso (consigliere comunale totiano) il quale rivolgendosi a Italo Testa lo avvertiva: "Vedi che stanno indagando, non fate nomi e non parlate al telefono…. Stanno indagando". E l'altro: "Sì lo so, non ti preoccupare…. L'ho stutato ("spento" in dialetto siciliano, ndr)". Ora si lavora per individuare chi ha avvertito Lo Grasso. Un’ipotesi è una talpa visto che Stefano Anzalone, in quota a Toti e anche lui indagato, è un ex poliziotto con agganci, si ritiene, tra le forze dell'ordine. L'altra ipotesi è che si possa trattare di una sorta di millanteria dello stesso Anzalone che, dopo le elezioni, voleva togliersi di torno i fratelli Testa e non onorare le promesse che avrebbe fatto in cambio dei voti.

approfondimento

Inchiesta in Liguria, Toti si farà interrogare

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Cronaca: i più letti