Sant'Antimo, nasce un centro antiviolenza dedicato a Giulia Tramontano

Cronaca

L'iniziativa fa parte di una serie di eventi nati con il sostegno del Commissario straordinario del Comune e e il finanziamento della Città Metropolitana. Prevista l'inaugurazione ufficiale il 21 Maggio, con i genitori della vittima, le scuole e le istituzioni

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Il 21 Maggio, alla presenza dei genitori e di tanti giovani, sarà inaugurato il centro antiviolenza dedicato a Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal compagno Alessandro Impagnatiello a Senago, nel milanese, dove vivevano. Trentasette coltellate. Aveva cercato anche di ucciderla col veleno per topi.  Aspettava un bimbo, Giulia, che avrebbe chiamato Thiago. Era al settimo mese di gravidanza. Mentre è in corso il processo, la città dove verrà inaugurato il centro antiviolenza è Sant'Antimo, nel napoletano, dove è nata e cresciuta la giovane vita spezzata insieme al figlioletto che portava in grembo e che sarebbe dovuto nascere dopo qualche mese.

Centro antiviolenza e iniziative nel segno della coscienza civile

Un momento di grande consapevolezza contro la violenza di genere, con un'iniziativa promossa dalla Commissaria straordinaria, la viceprefetta Gabriella D'Orso, insieme al suo gruppo di lavoro di sole donne composto dalle sub commissarie Maria Rosaria Picardi, Corinne Palumbo e Mariagrazia Cerciello, che punta a lasciare una traccia alla comunità locale, che tra poco tornerà al voto: quella di ripartire dal territorio. Fa parte di una serie di eventi de "La città invisibile", finanziato dalla Città metropolitana di Napoli, che fino al 6 Giugno propone alla città di Sant'Antimo incontri, musica, cultura, arte nel segno della coscienza civile. Una nuova prospettiva, anche nella lotta alla violenza contro le donne: il 2023 è stato un anno terribile per la comunità di Sant'Antimo, scossa dai casi di Giulia Tramontano e, pochi giorni dopo, la terribile uccisione della giovane Brigida Pesacane, morta per mano del suocero. Anche in questa direzione va l'inaugurazione del centro antiviolenza, in un'area del Comune che garantisce maggiore privacy e tutela alle vittime, che fino al recente passato dovevano consegnare i documenti e farsi identificare dagli addetti alla sicurezza, poiché la struttura si trovava all'interno della palazzina comunale. Dentro il nuovo centro antiviolenza campeggia il bellissimo murale di Trisha Palma, artista poliedrica che ha scelto di rappresentare Giulia Tramontano immersa tra tulipani che sbocciano: "Erano i suoi fiori preferiti - racconta - E poi ho scelto di rappresentare Thiago come un cardellino, simbolo di libertà". All'esterno della struttura c'è anche il murale di un altro artista simbolo, Luca Carnevale. 

"La speranza è che nessuno, nessuna donna, nessun bambino, nessun uomo, abbiano bisogno di ricorrere a un centro di aiuto. Affinchè il sangue versato da tante Giulia non sia stato versato inutilmente, invano", dice Franco Tramontano, il papà di Giulia, ai microfoni di Sky Tg24. "Tutto il lavoro fatto dalla struttura commissariale è stato fatto perché le vite spezzate di Giulia e Thiago non siano dimenticate. Giulia rappresenta la maternità, lotta per il proprio bambino prima ancora di darlo alla luce. Giulia era alla ricerca delle verità, per la quale ha rischiato la propria vita".

"La città invisibile- spiega la viceprefetta Gabriella D’Orso- è un progetto che ci ha intrigato e coinvolto per mille motivi fin dalla sua elaborazione. Abbiamo voluto lanciare dei semi di cultura qua e là, sperando che possano germogliare. La musica barocca nelle chiese per valorizzare un patrimonio architettonico che merita di essere conosciuto e valorizzato; il coinvolgimento delle scuole per stimolare l’amore verso il bello nei ragazzi. L’obiettivo è creare una rete dove tutti dialogano con tutti e la città ne beneficia in termini di solidarietà e crescita". Attesa anche per l’installazione artistica dello scultore Lello Esposito che donerà una sua opera che verrà esposta all’interno della casa comunale. 

 

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