Il 25enne arrestato e poi malmenato dalla polizia di Miami: "Ho tantissimi problemi alla schiena e al collo, ho difficoltà a dormire, ho gli incubi". A breve farà rientro in Italia, ma sarà un passaggio temporaneo. "Non posso far sì che le persone che mi hanno fatto questo rovinino anche i miei obiettivi e il mio futuro. Sono disposto a tornare per completare gli studi”, spiega
Ancora pochi giorni e Matteo Falcinelli, il 25enne italiano arrestato a Miami lo scorso febbraio in circostanze poco chiare e poi “incaprettato” - mani e piedi legati insieme alle manette - in commissariato dagli agenti, farà rientro in Italia. A Sky TG24 racconta del momento “molto difficile, molto complicato” che sta vivendo dopo quanto successo: “Ho vissuto una cosa terribile, per me è stata traumatica. Ho tantissimi problemi alla schiena e al collo, ho difficoltà a dormire, ho gli incubi. Sono seguito da psicologi e psichiatri che mi prescrivono tantissimi psicofarmaci”. Ma sa già che il rientro in Italia sarà un passaggio temporaneo. Spiega di essere arrivato negli Stati nel 2018. Poi la laurea in North Carolina e dopo l’inizio di un nuovo percorso di studi a Miami. “Il mio obiettivo – dice - sicuramente è terminarlo, soprattutto credo per lo sforzo economico e personale che ha fatto mia madre e che sta facendo tuttora mio fratello per aiutarmi”. E aggiunge: “Mi mette moltissima paura tornare e anche uscire di casa, non so se questa cosa potrà risuccedere. Ma non posso far sì che le persone che mi hanno fatto questo mi rovinino anche i miei obiettivi e il mio futuro. Sono disposto a tornare per completare gli studi”.
L'avvocato di Falcinelli e l'incontro con Tajani
Intanto oggi, 14 maggio, l’avvocato di Falcinelli, Francesco Maresca, ha avuto “uno splendido colloquio con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani e con il capo di gabinetto della Farnesina”. Tajani, ha aggiunto, “ha espresso piena vicinanza e sostegno su ogni forma di iniziativa che la famiglia di Matteo deciderà di prendere nei prossimi giorni".
La madre di Falcinelli smentisce la versione della polizia di Miami
Il ragazzo è stato arrestato davanti a un locale a luci rosse di Miami, con le accuse di aggressione e resistenza all’arresto. La madre, Vlasta Studenicova, ha spiegato in questi giorni ai media italiani che nella relazione della polizia “c'è scritto chiaramente che a loro dire Matteo richiedeva dal bar 500 dollari indietro”. Sarebbe però tutto falso: “Non lo conferma nessuna delle bodycam”. Da quanto è emerso, il ragazzo avrebbe avuto un diverbio con qualcuno all’interno del club, da cui sarebbe stato fatto uscire senza i suoi due cellulari. Solo questo chiedeva di riavere indietro: “Erano di vitale importanza”, dice la madre. La donna ha spiegato a Cinque Minuti che il figlio avrebbe “tentato il suicidio per le manette fortemente strette”. La polizia ha spiegato di averlo “incaprettato” – metodo di costrizione legale in Florida ma già vietato in altri Stati – per la sua sicurezza, dopo che aveva dato colpi con la testa sulla porta della cella. La madre recusa questa versione dei fatti. “Dà due colpi di testa perché non regge più il dolore delle manette che gli entrano nella carne. Due ore e mezza dopo che è stato incaprettato, nella macchina della polizia Matteo non respira più e l'agente gli dice: se tu mi puoi parlare vuol dire che respiri”, ha spiegato.