Piero Fassino, furto del profumo al duty free: ci sarebbero sei testimoni

Cronaca
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Da ieri è all'attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l'informativa della Polaria sull'episodio del furto della confezione di profumo del valore di 100 euro - un regalo per la moglie del parlamentare dem - costata una denuncia. Avrebbe detto a uno dei vigilantes: "Lei non sa chi sono io"

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Ci sarebbero sei testimoni per il presunto furto avvenuto al duty free di Fiumicino per mano di Piero Fassino. E da ieri è all'attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l'informativa della Polaria sull'episodio del furto della confezione di profumo del valore di 100 euro - un regalo per la moglie del parlamentare dem - costata una denuncia. Allegato all'incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell'esercizio commerciale.

La conferma di dipendenti e vigilantes

Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che l'ex sindaco di Torino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti. Per il momento sono sei i testimoni che confermano il tentativo di furto della boccetta di Chanel: si tratta dei dipendenti e dei vigilantes del duty free. Guardie giurate, addetti alla control room e commesse. Quando i vigilantes sono intervenuti, scrive il Corriere della Sera, Fassino avrebbe risposto: "Lei non sa chi sono".

I precedenti

A raccontare come già in passato l'ex sindaco di Torino sia stato riconosciuto autore di un furto al Terminal 1 dello scalo sono stati alcuni dipendenti dell'esercizio commerciale sentiti come testimoni dagli agenti della Polaria nell'ambito dell'attività svolta dopo l'episodio di metà aprile. Nella prima occasione, secondo quanto si apprende da fonti investigative, il deputato non venne fermato. Proprio per questo episodio gli agenti hanno raccolto le testimonianze anche di altri dipendenti del negozio che il 15 aprile non erano presenti. I frame del filmato sono stati acquisiti dalla Polaria che sta mettendo in fila tutti i tasselli della vicenda.

La versione di Fassino

Fassino, che era in partenza per Bruxelles, nei giorni scorsi ha fornito la sua versione raccontando che si era fermato al duty free per comprare il profumo alla moglie ma avendo la valigia in una mano e il cellulare nell'altra e "non avendo ancora tre mani" ha "semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse". In quel momento, ha aggiunto, "si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo ad un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo". Fassino ha anche sostenuto che si era offerto subito di pagarla e di comprarne non una ma due, proprio per dimostrare la sua buona fede.  

Piero Fassino arriva nella sede del Pd del Nazareno per la prima riunione della nuova Direzione del Partito Democratico del segretario Nicola Zingaretti, Roma, 26 marzo 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

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