Generazione AnZia, la storia di Andrea: "Bevevo per non pensare più"

Cronaca

Andrea metteva a tacere i pensieri con l'alcol: ha inziato a 16 anni. Si sentiva solo, inadeguato, sbagliato. Poi è riuscito a chiedere aiuto

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Andrea ha 30 anni, ha trovato la sua strada, ha un lavoro che gli piace. Ha tatuato sul corpo moniti e messaggi per sé stesso. Ma in fondo anche per gli altri: leggendo la sua pelle si capisce - lascia scoprire - tanto di lui.  Andrea racconta la sua storia nel podcast "Generazione AnZia", condivide il suo passato, i ricoveri, i tentativi di suicidio, il suo sentirsi sbagliato, non adatto e la dipendenza dall'alcol che fin dall'adolescenza per lui era diventato l'unico modo per spegnere i pensieri. "L'ansia per me è una fitta al costato, sentire il corpo che si scalda, è perdere il contatto con ciò che penso. E' solitudine, paura, senso di inadeguatezza", condivide Andrea. Sceglie le parole una ad una, per riuscire a tirare fuori quello che ha dentro. Se è tornato ad avere voglia di vivere è grazie al percorso in ospedale al San Raffaele di Milano, ma anche all'aiuto degli amici, della famiglia, del padre, soprattutto.  

L'alcol come antidoto 

Intorno ai 16 anni Andrea si rifugia nell'alcol. Beveva tanto, sempre. All'inizio nei fine settimana, poi una volta arrivato all'università, tutti i giorni. "Bevevo fino a perdere il controllo, spegnevo il cervello - racconta - Quando andavo a letto dormivo per la stanchezza dovuta all'alcol, se no il mio cervello andava a mille e pensavo a come mi sarei voluto suicidare". Andrea quando ripensa al sé ragazzino dice che era triste, arrabbiato e solo.  "La solitudine - sottolinea - era la cosa che mi colpiva di più". E' riuscito a chiedere aiuto a 24 anni, la sua ragazza lo aveva spronato a rivolgersi a uno psicologo. 

"Generazione AnZia”, è il podcast di Sky tg24 che parla della Generazione Z e dell’ansia, una fusione tra due parole e due entità spesso, entrambe, non così riconosciute. In questo podcast, a cura di Emanuela Ambrosino e Marianna Bruschi, l’approccio è stato quello di partire dalle storie e di affiancare sempre un riscontro medico. Un percorso partito dal Centro Giovani Ponti degli ospedali San Paolo e San Carlo di Milano, arrivato poi al centro diurno dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza del Policlinico di Milano e al San Raffaele, sempre a Milano, nell’unità operativa per i disturbi alimentari e dell’ansia.  Nel podcast sentirete il racconto dei ragazzi, le sensazioni, le paure, le difficoltà, ma anche la voce dei medici che hanno seguito il percorso di terapia che li ha aiutati a poter dire “sì, oggi sto bene”. Le puntate della serie sono disponibili su tutte le piattaforme audio e sul sito di Sky tg24.  

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