Una donna ha denunciato il compagno allegando gli screen shot dei messaggi dai quali emergevano richieste assidue di denaro con minacce, tra cui quella di troncare il rapporto
"O mi dai i soldi o ti lascio". L'estorsione "sentimentale" per la Cassazione è reato nel caso della vicenda di una donna di Rovigo che ha denunciato il compagno allegando gli screen shot dei messaggi dai quali emergevano richieste assidue di denaro con minacce, tra cui quella di troncare il rapporto. "Anche l'intimazione della rottura di una relazione sentimentale ben può assumere valenza minacciosa - scrivono i giudici della Suprema Corte nella sentenza diffusa dallo Studio Cataldi -allorchè, lungi dal rappresentare la manifestazione di una propria libera scelta, costituisca espressione di ricatto". Confermata dunque la condanna già pronunciata dal gup di Rovigo.
I legali dell'uomo
Bocciata la tesi dei legali dell’uomo che hanno provato a sostenere che le richieste di soldi fossero avvenute nel contesto «di un loro mènage consensuale caratterizzato da una forte violenza verbale ma mai coartato con la conseguenza che ogni dazione effettuata dalla donna era da ritenere pienamente frutto delle sue libere determinazioni. Le circostanze del fatto, tra cui le modalità di versamento tutte tracciabili e il fatto che l’imputato si fosse attivato per la restituzione, escludevano che la parte offesa potesse considerarsi soggetto particolarmente vulnerabile.