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Irlanda, italiano per due anni in carcere da innocente: "Non vedo i miei figli da 5 anni"

Cronaca
Credit: Lorenzo Osmari / Facebook

La denuncia era partita il 28 dicembre 2018 dal figlio di una coppia di amici di famiglia, che aveva detto di essere stato "massaggiato nelle parti intime". Lorenzo Osmari, che era stato fermato in Irlanda, dove si era trasferito, è stato scarcerato il 31 maggio 2023, con una sentenza stabilita all'unanimità dalla Corte penale di Limerik. Tuttora non può vedere i figli 

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La storia di Lorenzo Osmari, orafo ed ex arbitro di karate cinquantottenne di Colleferro, in provincia di Roma, inizia il 28 dicembre 2018, quando il figlio di alcuni amici di famiglia lo accusa di violenza sessuale. Osmari viene incarcerato in Irlanda: si era trasferito con la ex compagna e con i quattro figli a Nenagh, capoluogo della contea di Tipperary. Rimane in cella per due anni e un mese, poi viene assolto all’unanimità dalla Corte penale centrale di Limerik. Ma il suo inferno personale non finisce il 31 maggio 2023, dopo la sentenza. Osmari tuttora non può vedere la famiglia, a causa di un divieto di avvicinamento che lo tiene lontano dai figli da cinque anni. 

“Accusa completamente inventata”

“L’accusa nei miei confronti è stata completamente inventata”, spiega Osmari al Messaggero. “Nonostante non ci fosse un certificato medico che comprovasse le lesioni derivanti dai presunti abusi e nonostante non sia stato trovato il mio DNA sul corpo di quel ragazzo, mi hanno rinviato a giudizio”, prosegue. Poi racconta: “Avendo intuito che era disturbato, gli chiesi di non venire più a casa nostra. Quel 28 dicembre si presentò lo stesso e mi fece delle avances. Lo allontanai e gli dissi che avrei raccontato tutto a suo zio, poi aggiunsi: 'Se ti avvicini di nuovo a mio figlio ti stacco la capoccia’, una frase idiomatica che tradotta in inglese venne interpretata dai pm come una minaccia di morte. Temendo di essere scoperto, lui andò la sera stessa dalla polizia accusandomi di violenza sessuale. La mia famiglia gli ha creduto, è stata plagiata. Non vedo i miei figli da cinque anni, nonostante sia innocente”. 

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L’esperienza in carcere

“Ogni tanto tagliavano la gola o violentavano qualcuno in cella”, continua ancora Osmari, ricordando i due anni da innocente in carcere. “Dopo tre giorni che non mi davano da mangiare, protestai e le guardie mi sbeffeggiarono: 'Stai tranquillo italiano, ora arriva la pasta'. E a fianco al piatto trovai degli escrementi”, svela. 

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La vita dopo la prigione

I sette giorni successivi alla scarcerazione li ha trascorsi elemosinando qualcosa da mangiare in giro per Dublino: “Non avevo soldi, né documenti processuali. L’ambasciata si è rifiutata di accogliermi, né mi ha procurato un avvocato o un biglietto per rientrare in Italia. A Colleferro ho ritrovato i miei appartamenti occupati da nigeriani, ai quali un uomo che si spacciava per me li aveva affittati. Il paradosso è che, risultando proprietario di quegli immobili, la Caritas non mi voleva dare nemmeno un piatto di fagioli”.

Dopo essere stato detenuto ingiustamente ed essersi visto sottrarre i quattro figli, il cinquantottenne ora pretende un risarcimento dall’Irlanda. “Se il mio cliente non verrà risarcito, faremo ricorso alla Cedu”, ha detto il suo avvocato Alexandro Maria Tirelli, direttore dell’Alta scuola estradizioni. 

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