Sciacca, diecimila in piazza per chiedere la riapertura delle terme
CronacaAll'indomani della massiccia mobilitazione di piazza per chiedere la riapertura dello stabilimento termale, delle piscine e degli hotel, chiusi da nove anni, il Comitato civico promotore dell'iniziativa attende i prossimi interventi della Regione, dopo l'annuncio del presidente Schifani sull'avvio delle procedure necessarie per "raggiungere l'obiettivo entro la fine di questa legislatura".
Mai nella storia di questa cittadina sul mare della costa meridionale della Sicilia si era visto un simile fiume di persone scendere in piazza, sfilare per le strade del centro storico e raggiungere il belvedere a strapiombo sul mare su cui si affaccia l'antico stabilimento liberty chiuso nel 2015 perchè giudicato improduttivo dalla proprietaria, la Regione. Alla mobilitazione organizzata dal Comitato civico per il patrimonio termale di Sciacca hanno aderito un centinaio di associazioni e partecipato cittadini, studenti, commercianti, sindaci. Persone di ogni età e categoria che nonostante il giorno lavorativo si sono mobilitati per una causa civica che riguarda un’intera comunità territoriale.
"Una dimostrazione pratica che la comunità civile non è rassegnata nè indifferente" commenta il coordinatore del Comitato Nino Porrello. "Un'adesione ben oltre le aspettative per dire NO a quella cattiva politica che ha portato all’annientamento del termalismo non solo di Sciacca ma dell’intera regione, una realtà che in questo decennio avrebbe potuto dare lavoro e che speriamo possa in futuro tornare a dare lavoro a migliaia di giovani oggi costretti ad emigrare nonostante la loro volontà di rimanere nella propria terra d’origine. La politica adesso non potrà più chiamarsi fuori, il motore è stato riacceso dalla volontà e dalla presa di coscienza popolare" dice Porrello.
Anche il sindaco di Sciacca Fabio Termine, presente in piazza nel giorno del nono anniversario dalla chiusura delle Terme, plaude all'iniziativa: "La straordinaria partecipazione popolare alla manifestazione sta inducendo la Regione ad occuparsi di un tema che fino ad oggi non è stato all’ordine del giorno”.
Terme di Sciacca e Acireale, Schifani: "Al via procedure per la riapertura"
"Il rilancio delle terme di Sciacca e Acireale è sempre stato nell'agenda del mio governo. Proprio un anno fa, incontrando il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avevamo convenuto sulla necessità di accelerare l'iter che porterà alla loro riapertura e, oggi, dando seguito a una mia precisa volontà, espressa in più occasioni, diamo ufficialmente il via a tutte le procedure necessarie per raggiungere l'obiettivo entro la fine di questa legislatura" dice il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso di un tavolo tecnico che si era svolto mercoledi a Palazzo d'Orléans alla vigilia della manifestazione . Presenti, oltre al governatore, l'assessore regionale all'Economia, Marco Falcone, i dirigenti dell'Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni, Dora Piazza, del dipartimento regionale delle Finanze, Silvio Cuffaro, della Programmazione, Vincenzo Falgares, del Dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano e il commissario liquidatore delle terme di Sciacca, Carlo Turriciano.
"Dovremo procedere - ha sottolineato Schifani - innanzitutto con una veloce due diligence che ci consenta di avere un quadro preciso degli investimenti necessari per gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione dei due impianti. Poi individueremo le risorse, pensiamo, ad esempio, al Fondo per lo sviluppo e la coesione, e infine, attraverso un bando, individueremo i partner privati in grado di assicurare un piano industriale che generi un impatto economico e sociale positivo non solo nei territori in cui ricadono gli stabilimenti, ma in tutta la Sicilia. Il turismo termale, infatti, è un segmento in crescita che, incrociando gli altri tipi di offerta turistica, grazie anche al nostro clima, può contribuire a uno sviluppo significativo dell'intero settore".
Una prima stima verrà eseguita dal Dipartimento regionale tecnico, fa sapere una nota della Regione. Entro maggio si dovrebbe concludere la fase di liquidazione delle due società, grazie allo stanziamento di 4,3 milioni di euro previsto dalla legge regionale 25 del 21 novembre 2023, che consente di estinguere i debiti erariali e passare così alla chiusura definitiva delle s.p.a. Si deciderà, in quella fase, se i privati verranno coinvolti già dall'inizio nel recupero delle strutture o solo in un secondo momento, per la gestione e il rilancio dei due siti termali.
Nel 2015 la chiusura di impianti, piscine, alberghi del complesso termale
Se negli anni '70 Sciacca puntava a diventare il polo termale d'Europa, nel 2015 si è ritrovata con una chiusura che doveva essere temporanea ed è diventata definitiva.
"Hanno chiuso tutto come ci fosse stato un terremoto" dicono a Sciacca. Da un giorno all’altro, senza nemmeno il tempo di recuperare le attrezzature e procedere con una chiusura metodica che avrebbe preservato gli impianti. Invece i fanghi naturali hanno continuato a scorrere ostruendo le tubature mentre scattavano i lucchetti ai cancelli dello stabilimento liberty che si affaccia sul belvedere a strapiombo sul mare, al Grand hotel attiguo, alle piscine d’acque termali, al parco, alle piscine Molinelli. Vengono ristrutturate ma non riaprono nemmeno le antiche Terme selinuntine risalenti all’800 dove in assenza di vigilanza si compiono atti di vandalismo e saccheggio mentre tutto intorno le acque termali continuano a sgorgare e in più punti si formano pozze di acqua sulfurea; la natura continua a donarsi generosa ma l’uomo, inspiegabilmente, la sopprime.
Una quantità incalcolabile di denaro pubblico speso e sprecato, per costruire strutture ex novo e ristrutturare quelle obsolete, tutte chiuse. Difficile trovare altrove in un’area ristretta una tale quantità di beni regionali chiusi. L’elenco è lungo e oltre agli stabilimenti termali e agli hotel comprende il teatro Samonà, il museo regionale, l’ex convento San Francesco.
Il Grande Albergo San Calogero, mai aperto, compie 60 anni
E poi c'è l’incompiuta più antica d’Italia, il grande albergo San Calogero, costato miliardi delle vecchie lire, costruito nel 1954 con una mastodontica opera di consolidamento sulla parete rocciosa del Monte Kronio, completamente arredato, con i suoi trecento posti letto in cinque piani, una vista mozzafiato, con le annesse grotte vaporose terapeutiche uniche al mondo e considerate miracolose per curare i dolori articolari. Un albergo che ha compiuto 60 anni e non è stato mai aperto al pubblico, nonostante due ristrutturazioni, altrettante inaugurazioni e un indennizzo di 800 mila euro che la Regione ha dovuto pagare alla società privata a cui era stata affidata la gestione.
Le proprietà uniche al mondo delle acque sulfuree di Sciacca
Eppure le caratteristiche delle acque sulfuree di Sciacca hanno attirato migliaia di pazienti e turisti ogni anno e non solo in epoca moderna. Erano stati gli antichi greci a scoprire le proprietà delle Stufe di San Calogero, che a Sciacca chiamano “grotte vaporose” e sfruttare per le cure di varie malattie le proprietà benefiche di un fenomeno che non ha eguali al mondo, qualcosa di simile esiste solo in Messico e Giappone. I vapori privi d’odore che hanno origine da una commistione di acque termali e marine dovute alla vicinanza del vulcano Empedocle risalgono nella pancia della montagna cava di San Calogero sfogandosi nelle grotte chiamate appunto vaporose dove si sfiora la temperatura di 50 gradi.
Le stufe di San Calogero scoperte dagli antichi greci
Anche la struttura sanitaria per le cure termali intorno alle grotte è stata chiusa 9 anni fa dalla proprietaria, la regione. Due anni fa le stufe sono state parzialmente riaperte, ma solo per scopi turistici, non medici, grazie all'iniziativa dei volontari del Museo dei 5 sensi che le mostrano ai visitatori nei weekend. “Abbiamo superato le ventimila presenze in due anni, ennesima dimostrazione che l'interesse, per un bene cosi prezioso e raro, è immenso” mi dice Tony Russo, uno dei responsabili del Museo guidandomi tra le grotte dove la temperatura sfiora i 50 gradi e il vapore che fuoriesce dalla struttura avvolge la montagna, raggiunge la vicina basilica e dando un aspetto mistico e surreale all’intera zona. I turisti restano ammaliati.
La rinascita di Sciacca Terme nella visione dell'architetto Tornetta
Le idee e i contributi dalla popolazione non mancano, il caso sta a cuore a tutti, come dimostra la massiccia adesione alla manifestazione di mercoledì 6 marzo. La vicenda delle Terme di Sciacca diventa anche oggetto di studio, argomento della tesi della laurea in architettura di uno studente, Alessandro Tornetta che ha elaborato una visione di come potrebbero diventare la città e lo stabilimento affacciato sulla scogliera a strapiombo sul mare. "Un progetto di rinascita che punta da quelle risorse, le acque termali" – sottolinea Tornetta – che altrove, ovunque, nel mondo, costituiscono una miniera d’oro". In Sicilia, invece, sono un paradosso e l'emblema degli sprechi, di denaro e di occasioni. Ma speriamo che non sia così per sempre. Perchè, usando una frase citata nel progetto della tesi di laurea: "Il miglior modo di realizzare l'impossibile è di credere che sia possibile".