Manifestazioni pro Palestina a Pisa e Firenze: cariche della polizia. VIDEO

Cronaca

Il corteo di studenti pisani ha cercato di raggiungere piazza dei Cavalieri, dove si trova la sede della Scuola Normale, e di superare lo sbarramento delle forze dell'ordine quando sono  sono partite le cariche dagli agenti. Tensioni e cariche anche nei pressi del consolato americano a Firenze

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Momenti di tensione tra forze dell'ordine e studenti questa mattina a Pisa durante una manifestazione pro-Palestina. Il corteo dei manifestanti ha cercato di raggiungere piazza dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale, e i poliziotti schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza hanno caricato gli studenti che stavo cercando di oltrepassare lo sbarramento. Tutta l'area intorno a piazza dei Cavalieri è cinturata dalle forze dell'ordine. 

 

Alcuni giovani fermati e poi lasciati andare

Durante gli scontri alcuni ragazzi sono stati fermati dai poliziotti e poi immediatamente lasciati andare. La manifestazione, alla quale avrebbe partecipato secondo la questura oltre un centinaio di persone per lo più studenti medi superiori ma anche esponenti di centri sociali e collettivi universitari, è ora sostanzialmente conclusa. Lo sbarramento delle forze dell'ordine in alcune determinate aree del centro storico serviva, secondo la questura, a evitare "azioni dimostrative in concomitanza di obiettivi sensibili quali la sinagoga, il cimitero ebraico o la Torre pendente".     


Il Pd toscano: "Questa non è sicurezza"

"Basta. Le immagini di Pisa sono vergognose: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e manganellati dalla polizia. Nella nostra Toscana, in ogni luogo, non tolleriamo questi livelli di repressione. Presenteremo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca anche il ruolo del questore in questa vicenda. Difenderemo la democrazia e la libertà di manifestare" il commento del Pd toscano su Instagram dove pubblica i video, con la scritta "questa non è sicurezza".

 

Il sindaco: "Profondamente amareggiato" 

"Quello che è accaduto mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato stamani a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto" il commento, sulla sua pagina Facebook, del sindaco di Pisa, Michele Conti, che guida la maggioranza di centrodestra.     

Il rettore: "Sconcerto per scontri con studenti feriti"

Sugli scontri è intervenuto anche il rettore dell'Università di Pisa Riccardo Zucchi esprimendo "profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città, che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori". L'università "in attesa di ricevere chiarimenti sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine - si legge in una nota - auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca. Conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme".

Cariche anche a Firenze

Cariche della polizia si sono verificate anche alla manifestazione pro Palestina oggi a Firenze, quando i manifestanti hanno provato a raggiungere il consolato americano. Il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, è partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul lungarno verso il consolato. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell'ordine e quando i manifestanti hanno provato ad avanzare sono partite alcune cariche di alleggerimento. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Ognissanti per gli interventi finali, dove si è poi conclusa la manifestazione sulle note di 'Casa mia' di Ghali, senza ulteriori tensioni. 

La questura di Firenze in merito ai fatti accaduti stamani spiega che le cariche sono scattate quando i partecipanti al corteo, da piazza Ognissanti hanno cercato di forzare il cordone delle forze dell'ordine per dirigersi verso il consolato Usa, il cui percorso non era autorizzato.

La protesta nel capoluogo toscano organizzata in occasione dello sciopero Cobas

La protesta era organizzata in occasione dello sciopero generale proclamato dai Cobas. "La polizia ha alzato i manganelli, c'è stata una carica per impedire, come annunciato, di manifestare pacificamente sotto il consolato Usa - ha detto Luca Toscana di Si Cobas -. Per la terza volta gli Stati Uniti si sono opposti, mettendo il veto, al cessate il fuoco per fermare il genocidio che sta accadendo dall'altra parte del Mediterraneo. Per questo abbiamo proclamato questo sciopero generale, e l'adesione è stata alta, soprattutto nel tessile, nella logistica, ma qui in piazza c'erano anche docenti, lavoratori della sanità, insieme agli studenti". "Una studentessa è in ospedale per una manganellata - ha aggiunto -, che l'ha colpita sotto gli occhi, ricevuta mentre era ferma. Probabilmente dovrà ricevere dei punti sutura. C'è un clima inquietante e inaccettabile di censura. Mentre davanti a quello che sta accadendo dobbiamo sempre di più alzare la voce e chiedere il cessate il fuoco e il ripristino del diritto internazionale". Poco prima dell'avvio del corteo Abed Dass, presidente della Comunità palestinese di Firenze, aveva sottolineato: "Dopo cinque mesi di genocidio - ha detto - siamo molto contenti che la questione palestinese sia arrivata anche a toccare l'anima dei giovani, per noi è molto importante che anche loro abbiano deciso di scendere in strada e manifestare per chiedere di fermare questa guerra, questo genocidio". "Siamo tutti qui per chiedere di dare forza alla pace - ha aggiunto - e speriamo che questa voce arrivi alle nostre istituzioni per darci la possibilità di costruire tutti insieme una pace duratura che dia giustizia a tutti quanti".

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