Sono due minorenni e un giovane che ha già compiuto 18 anni, la cui posizione domani sarà trasmessa, per competenza funzionale, alla procura distrettuale. L'ordinanza dovrà essere convalidata entro 20 giorni
Il gip per i minorenni di Catania ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre degli indagati accusati di avere avuto una parte attiva nella violenza sessuale di gruppo aggravata a una 13enne nei giardini comunali della Villa Bellini. Sono due minorenni e un giovane che ha già compiuto 18 anni, la cui posizione domani sarà trasmessa, per competenza funzionale, alla procura distrettuale. L'ordinanza dovrà essere convalidata entro 20 giorni
Il terzo dna
Intanto un terzo dna è stato estratto dalle tracce biologiche prelevate dagli indumenti della tredicenne vittima della violenza di gruppo compiuta il 30 gennaio nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania. Coincide con quello del settimo fermato che era stato sottoposto a tampone per prelevare materiale biologico da confrontare con le tre tacce ematiche, seminali e salivari trovate sugli slip della ragazzina. Per l'accusa è la conferma della sua partecipazione agli abusi commessi ai danni della ragazzina che lo ha accusato e riconosciuto nel confronto 'all'americana' che si è svolto in un luogo protetto alla presenza del magistrato che coordina le indagini dei carabinieri.
Le indagini
La vittima ha complessivamente identificato tre componenti del branco, formato da sette persone: si tratta di un minorenne e un maggiorenne che l'avrebbero violentata e un altro egiziano che la bloccava impedendole di sottrarsi agli abusi. A contribuire al riconoscimento degli altri quattro membri del 'branco' sarebbe stato anche il fidanzato della tredicenne, costretto ad assistere allo stupro mentre veniva tenuto fermo. I sette indagati, tutti di origine egiziana, arrivati in Italia da minorenni tra la fine del 2021 e il primo trimestre del 2023, erano stati accolti in alcune comunità. Uno di loro ha parlato con un operatore della struttura, dove ora è agli arresti domiciliari, ha rivelato l'accaduto e ha collaborato alle indagini, ma sostenendo di essere stato soltanto 'spettatore' della violenza. Ad accusare gli indagati, oltre alla confessione del ragazzo egiziano ai domiciliari, anche il riconoscimento da parte della 13enne e del suo fidanzato. "È lui, uno dei due che mi hanno violentata" ha detto senza esitazione la ragazza nel corso del confronto all'americana.