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Attacco con molotov a consolato Usa di Firenze, fermata una persona

Cronaca
©Ansa

In un video della presunta rivendicazione viene menzionato Hamas: "Se l'Italia e l'Europa continueranno a sostenere i crimini di Israele e Usa inizieremo con la prima vera operazione", dice un uomo in lingua araba nel filmato che è stato inviato a diverse redazioni. Su un canale Telegram si precisa: "Non siamo Hamas. Siamo 'con' Hamas". Decisa "la lista dei primi 50 obiettivi sionisti da colpire". Per la persona fermata l'ipotesi di reato è atto di terrorismo con ordigni

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C'è un fermato per le due bottiglie incendiarie lanciate contro il consolato Usa di Firenze. L'ipotesi di reato è atto di terrorismo con ordigni, con l'aggravante di aver agito di notte ed esponendo a pericolo la pubblica incolumità. Si tratta di un 22enne della provincia fiorentina, perquisito questa notte (era emerso fosse un italiano di origine giordana). "È stato rinchiuso a Sollicciano ed è molto scosso, ma è in attesa dell'udienza di convalida del fermo prevista nei prossimi giorni - ha detto il suo legale - È un ragazzo intelligente ed educato e ha una famiglia che non intende abbandonarlo in questo momento". Intanto sul gruppo Telegram "The whole world is Hamas" è apparso il video della – presunta – rivendicazione, in lingua araba, dell’attacco con molotov. È stato inviato alle redazioni del Tgr di Firenze, Firenze Today e alla trasmissione Report di Rai3. Le immagini sono adesso al vaglio delle forze dell’ordine e la tensione è altissima: i magistrati della Dda fiorentina hanno aperto un fascicolo per atto di terrorismo con ordigni e detenzione di esplosivo. L’attacco è avvenuto nella notte tra il 31 gennaio e il 1°febbraio, il video risale al 30 gennaio e parla di un imminente lancio di esplosivi, quello che è poi effettivamente avvenuto. Sul canale Telegram, già il 1°febbraio, si annunciava che è stata decisa “la lista dei primi 50 obiettivi sionisti da colpire". Poi, il 2 febbraio, è arrivata una precisazione - "Non siamo Hamas. Siamo 'con' Hamas e con tutti i combattenti della Resistenza contro l'occupazione terroristica sionista'" – accompagnata da un avvertimento: "Da questo momento in avanti per ognuna delle prossime 49 operazioni pubblicheremo un video". In linea di massima, si spiega, "nessuna delle operazioni intitolate simbolicamente ‘morte ai sionisti’ prevede morti o feriti come obiettivo originario. Qualora ci fossero non sarà stata una nostra scelta" (GUERRA ISRAELE-HAMAS: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). 

Trovati abiti usati nell'azione e nel video di rivendicazione

Nei confronti del giovane fermato, spiegano gli inquirenti, ci sono "elementi plurimi e convergenti che consentono di ritenere con elevato grado di probabilità la riferibilità delle condotte illecite, incluso il video di rivendicazione". La notte scorsa durante la perquisizione nella sua abitazione nel Fiorentino, a Dicomano, secondo quanto appreso, sarebbero stati trovati gli abiti intrisi di liquido infiammabile e il giubbotto identico a quello utilizzato per il video al momento della rivendicazione. Inoltre, è stata individuata la email associata alla sim utilizzata per inviare il filmato di rivendicazione del lancio di molotov. Sarebbe sempre lui l'amministratore del canale Telegram attraverso il quale è stato inviato il messaggio.

Le accuse

Il fermo è stato eseguito, si spiega nella nota diffusa dalla Procura, alle 14:30 circa. I reati contestati sono 'atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi', aggravato dall'aver commesso il fatto "in circostanze di tempo (notte) idonee a impedire la pubblica e privata difesa" e il porto illegale delle due molotov. In particolare si contesta che "per finalità di terrorismo, palesata dall'impiego di ordigni esplosivi e da plurime rivendicazioni a organi di informazione - il riferimento è al video inviato a tre media -, nelle quali veniva manifestato il proposito di numerosi attentati per dissuadere lo Stato Italiano dal fornire appoggio allo Stato di Israele, " l'indagato "lanciava dispositivi esplosivi, consistenti in bottiglie molotov, dall'incrocio tra via Palestro e corso Italia, all'indirizzo del consolato americano" così "ponendo in essere atti diretti a danneggiare la struttura del consolato e le pertinenze dello stesso". L'aggravante è relativa anche al fatto che il luogo del lancio delle bottiglie incendiarie è "ad alta intensità abitativa, con compresenza nella zona di autovetture che laddove attinte" dalle molotov "avrebbero potuto determinare un effetto di potenziamento esponenziale delle fiamme". Secondo la Procura, a carico dell'indagato, sussistono "gravi indizi di reità" alla luce "delle complesse e tempestive indagini svolte dalla polizia giudiziaria" dei carabinieri del Ros di Firenze e del comando provinciale dell'Arma, del centro della Polizia postale per la Toscana e della Digos di Firenze, che hanno "operato in stretta sinergia", coordinate dalla Dda fiorentina. "Gli elementi investigativi alla base" del fermo "sono plurimi e convergenti, derivanti da indagini di tipo tradizionale ed informatiche, e consentono di ritenere, con elevato grado di probabilità, la riferibilità soggettiva delle condotte illecite, incluso il video di rivendicazione, al soggetto nei cui confronti è stato disposto il fermo".

La rivendicazione: “Solo come avvertimento, Italia smetta di sostenere Israele”

Sul video della rivendicazione, fanno sapere dalla Procura fiorentina, si stanno facendo i necessari accertamenti. Il filmato arrivato a Rai e Firenze Today si apre con uno scorcio dell'ufficio diplomatico, sul lungarno Vespucci. A quel punto parte una voce alterata e metallica, che annuncia: "Solo come avvertimento. Se l'Italia e l'Europa continueranno a sostenere i crimini di Israele e Usa inizieremo con la prima vera operazione. Sappiate che oltre la metà degli obiettivi non sono israeliani o americani". Poi sullo schermo passano in rapida successione alcune immagini dei media che hanno coperto la notizia del lancio delle bottiglie incendiarie.

“Per ogni palestinese ucciso si crea un nuovo uomo di Hamas nel mondo”

Alla fine, un frame mostra un uomo in divisa mimetica con il volto coperto. È suo l’ultimo messaggio: "Per il governo israeliano e italiano e all'Unione Europea e a tutti i governi sionisti in Europa e nel mondo. Sappiate che per ogni civile palestinese ucciso si crea un nuovo combattente di Hamas nel mondo".

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Le indagini

Gli inquirenti stanno vagliando un video che riprende un uomo incappucciato e vestito di nero muoversi per via Palestro, affianco alla sede del Consolato. "È una situazione seria che non stiamo sottovalutando. Abbiamo avviato da subito tutti gli accertamenti" ha detto il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia. Per questo, ha aggiunto, sono stati informati “i colleghi di Eurojust, che dispone di un registro giudiziario antiterrorismo e con loro lo scambio di informazione avviene in tempo reale”. Anche perché, continua, la situazione è “da leggere valutando tutto lo scenario internazionale". 

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