ChatGpt, Garante della privacy notifica atto di contestazione

Cronaca

Secondo l'Autorità, gli elementi acquisiti possono configurare uno o più illeciti rispetto a quanto stabilito dal Regolamento Ue in materia di dati personali

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Il Garante per la Privacy ha notificato a OpenAI, società che gestisce il chatbot di intelligenza artificiale ChatGPT, un atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione dei dati personali. L'atto arriva al termine dell'istruttoria iniziata nel marzo scorso, quando alla società statunitense era stato notificato un provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento dei dati. Secondo l'Autorità, gli elementi acquisiti possono configurare uno o più illeciti rispetto a quanto stabilito dal Regolamento Ue in materia di dati personali.

Il termine

OpenAI avrà 30 giorni per comunicare le proprie memorie difensive in merito alle presunte violazioni contestate. Nella definizione del procedimento il Garante terrà conto dei lavori in corso nell'ambito della speciale task force, istituita dal Board che riunisce le Autorità di protezione dati dell'Ue (Edpb).

La sospensione a marzo

Nel provvedimento dello scorso marzo, l'Autorità aveva citato sia una mancata informativa agli utenti da parte di OpenAi, in merito alla raccolta dei dati degli utenti stessi, sia, soprattutto, l'assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta dei dati personali e la loro massiccia conservazione nel tempo. L'autorità ha poi revocato le restrizioni nell'aprile 2023, dopo che OpenAI ha accettato di fornire maggiore trasparenza e diritti agli utenti. "OpenAI, la società che gestisce ChatGPT, ha inviato una nota in cui illustra le misure introdotte in conformità con le richieste dell'Autorità contenute nella misura dell'11 aprile scorso, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e dei non utenti europei e, in alcuni casi, anche degli utenti non europei una serie di informazioni supplementari e di aver modificato e chiarito alcuni punti e soluzioni accessibili riconosciute agli utenti e ai non utenti per esercitare la loro diritti", aveva dichiarato l'Autorità in una nota.

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