Obbliga la figlia a una dieta ferrea, mamma condannata

Cronaca

La donna è stata condannata a un anno quattro mesi di reclusione per i maltrattamenti risalenti al 2019. La ragazza, all'epoca 16enne, era costretta a un regime tale da non farle mai superare i 47 chili di peso

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Considerava la figlia “grassa” e “brutta” e per questo motivo la obbligava a una dieta ferrea. I fatti risalgono al 2019 e oggi la madre è stata condannata dal Tribunale di Como a un anno e quattro mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia. La ragazza, che all’epoca aveva 16 anni, era costretta a un regime tale da non farle mai superare i 47 chili di peso. La vicenda era venuta alla luce dopo la denuncia alla polizia di una parente. Dopo l'apertura dell'inchiesta, avvenuta grazie alla segnalazione di un parente, la donna era stata allontanata da casa con una misura cautelare, per fare ritorno in famiglia dopo alcuni mesi. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna superiore a due anni di reclusione.

La vicenda

A rendersi conto del disagio della minorenne era stata una zia, di professione medico, che si era subito recata in questura per segnalare i fatti. Come ha poi raccontato la stessa ragazza nell'incidente probatorio, gli unici cibi consentiti erano passati di verdure, carote e vegetali. La madre inoltre la maltrattava, insultandola e ripetendole quanto fosse "brutta" e "grassa". Secondo la legale della donna, la situazione dopo cinque anni è mutata per cui - ha sostenuto - non avrebbe avuto senso condannarla. L'avvocato ne aveva così chiesto l'assoluzione o, in subordine la riqualificazione del reato come abuso dei mezzi di correzione. "Non è giusto condannare una madre per il troppo amore verso i figli", ha concluso l'avvocato, che dopo la lettura del dispositivo della sentenza ha annunciato ricorso in appello. 

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