Pasta Rummo, boicottaggio social dopo la visita di Salvini allo stabilimento

Cronaca

"Il pastificio si fa rappresentare da un politico che odia il Sud", scrivono sui social gli utenti che, davanti alle immagini del ministro in visita al pastificio di Benevento, hanno lanciato l'hashtag #boicottarummo. Cosimo Rummo, presidente dell'omonima azienda, si è detto senza parole: “Al di là delle idee politiche, esistono le regole della buona educazione e del rispetto delle cariche. Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia" 

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Pasta Rummo al centro delle polemiche social per una questione che è diventata politica. Tutto è iniziato con la visita del vice premier Matteo Salvini allo stabilimento di Benevento dello scorso giovedì. Una visita che non è stata gradita da molti utenti dei social che, come se la presenza del ministro rendesse il pastificio politicamente schierato, hanno lanciato su X l'hashtag #boicottarummo, con annesse foto e screenshot di Salvini all’interno del pastificio con tanto di camice e cuffia bianca in testa. La campagna anti-Rummo ha presto raggiunto migliaia di visualizzazioni, complice anche un video postato dallo stesso Matteo Salvini sui suoi canali in cui rende omaggio all’attività del pastificio. “Alla faccia di quelli che vogliono la farina d’insetti, i vermi, le cavallette”, ha scritto. “A tutti quelli che a Bruxelles combattono la dieta mediterranea. Qui fanno 800mila confezioni di pasta al giorno, una cosa straordinaria. Viva la nostra pasta, viva la nostra qualità”.

Boicottaggio e contro-risposta

Basta comprare pasta Rummo: questo lo scopo della campagna di boicottaggio che ha costretto Cosimo Rummo, presidente del pastificio, a rispondere agli attacchi. “Sono senza parole”, ha detto l’imprenditore In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. “Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco”. Come ha sottolineato lo stesso Rummo, non è la prima volta che lo stabilimento accoglie personaggi politici: “Ho avuto in visita Gentiloni da premier, Andrea Orlando quando era ministro”.

Dalla pasta alla politica

Per il patron di Rummo, chi ha voluto vedere nella visita di Matteo Salvini allo stabilimento beneventano un atto politico ha sbagliato punto di vista. “Siamo un punto di riferimento nel Sud per l’eccellenza della nostra produzione - ha ribadito Cosimo Rummo - è un onore e un orgoglio poter accogliere le istituzioni”. E ha aggiunto: “Al di là delle idee politiche, esistono le regole della buona educazione e del rispetto delle cariche. Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale. Io lavoro con tutto il mondo”. Stando alle parole dei contestatori Salvini non favorisce il meridione: “Assurdo farsi rappresentare da un personaggio che ha sempre insultato il sud. Ci vuole orgoglio e dignità”, si legge ad esempio nei commenti spuntati sul profilo Facebook di Pasta Rummo. “Se così fosse - ha risposto allora l’imprenditore - visitando lo stabilimento si è reso conto che esiste un Mezzogiorno tutt’altro che figlio di un Dio minore, noi siamo avanguardia mondiale e lavoriamo nel Sud Italia”. Insomma, alla faccia di chi sta a sinistra e chi sta a destra, chiude Rummo, “la pasta è l’alimento più democratico che esiste al mondo”.

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