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Polemica sul calendario dell'esercito 2024: celebra l'Italia prima e dopo l’8 settembre

Cronaca

Un titolo che è stato fortemente sostenuto dalla sottosegretaria alla Difesa ed esponente FdI. Grimaldi (Si): “Amnesia sulle responsabilità italiane nel regime”

 

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“Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943” è il titolo del nuovo calendario dell’Esercito italiano che riporta alla memoria l’armistizio e il fascismo. Un inno all’Italia prima, durante e dopo con l’arrivo della democrazia. Il titolo è stato oggetto di polemiche, anche perché è stato fortemente promosso dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti (riservista dell’esercito, esponente di Fratelli d’Italia nonché figlia di Pino Rauti, storico esponente del neofascismo italiano). L’accusa è che con questo titolo si voglia normalizzare il periodo più buio della storia contemporanea italiana. Il riferimento al prima e al dopo “si pone nel solco della riabilitazione dei 'ragazzi di Salò' e dell'amnesia sulle responsabilità italianissime del fascismo”, è la denuncia che arriva dalla pagine de La Repubblica del vicecapogruppo alla Camera di Alleanza verdi sinistra, Marco Grimaldi.  

Le parole del calendario

La descrizione del calendario recita così: “Attraverso la rievocazione di quei tragici eventi (la seconda guerra mondiale, ndr) si è voluto rendere omaggio agli uomini che a quei fatti parteciparono con l'assoluta consapevolezza di servire la Patria, sia prima sia dopo l'8 settembre 1943, onorando il giuramento prestato. Sono stati pertanto selezionati alcuni ufficiali, sottufficiali e soldati, insigniti della Medaglia d'Oro al Valor Militare per atti eroici compiuti dopo l'armistizio e che si sono particolarmente distinti anche nel periodo precedente”.

Una tradizione antica

I calendari dei reparti dell'esercito italiano esistono da fine '800 e dal 1997 lo Stato Maggiore ha disposto la realizzazione di un solo calendario di forza armata. In concomitanza di anniversari, ci sono state edizioni dedicate a rievocazioni di fatti storici: nel 2023 proprio l'armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra. I calendari dell’Esercito sono delle vere opere di divulgazione storica nella quale è racchiusa la missione di donne e uomini che quotidianamente onorano il nostro Paese dentro e fuori i confini.

 

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"L'Anpi chiede che venga ritirato il calendario dell'Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione". Lo dice all'ANSA il presidente dell'associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo. "Prendiamo atto - aggiunge - che c'è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d'Italia".

Una doppia operazione politica

"Si tratta di un atto - continua Pagliarulo - che nasconde una doppia operazione politica. Da una parte si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando invece c'è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista. Ovviamente nessuno dimentica i soldati, anzi. Nessuno dimentica che sono stati mandati allo sbaraglio anche l'8 settembre quando il Re è andato a Brindisi. Una cosa però sono i soldati e una cosa è l'istituzione dell'Esercito. Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l'esercito di Salò".

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