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Strage di Erba, Olindo: "Revisione del processo? Sogno un futuro con Rosa"

Cronaca

“Ho cambiato lavoro e spero di uscire", ha rivelato l’uomo in una lettera scritta a mano, rivelando che in carcere sarebbe cambiato l’atteggiamento nei suoi confronti. A 17 anni dalla strage la celebrazione del processo potrebbe ribaltare la sentenza di condanna. "Ora vogliamo l'assoluzione, non ci fermiamo, andiamo dritti verso l'obbiettivo", ha detto l'avvocato

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Olindo Romano è "contento" per la decisione dei giudici bresciani di affrontare in aula l'istanza di revisione della sentenza che ha condannato lui e sua moglie Rosa Bazzi all'ergastolo per la strage di Erba. "Non vedo l'ora che arrivi quel giorno per affrontare un vero processo", ha detto al suo tutore, l'avvocato Diego Soddu, che lo ha incontrato stamani nel carcere di Opera.

Il legale: "Non ci fermiamo, vogliamo l'assoluzione"

“Olindo è apparso un po' spaesato", ha dichiarato all'Agi il legale, che ha avuto modo di avvertire il suo assistito nell'istituto penitenziario dove sta scontando la sua pena definitiva per l’omicidio di Raffaella Castagna, di suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, della madre Paola Galli e della vicina Valeria Cherubini. A 17 anni dalla strage la celebrazione del processo potrebbe ribaltare la sentenza di condanna. "Ora vogliamo l'assoluzione, non ci fermiamo, andiamo dritti verso l'obbiettivo" ha detto Soddu, che ora conta di poter celebrare di nuovo il processo e arrivare alla cancellazione della condanna all'ergastolo.

"Spero di uscire e avere un futuro con Rosa"

Un auspicio sul quale lo stesso Olindo fonda la sua aspettativa di una vita fuori dal carcere proprio con Rosa Bazzi. “Ora ho cambiato lavoro e spero di uscire e avere un futuro con Rosa", ha rivelato l’uomo in una lettera scritta a mano e inviata al giornalista Marco Oliva. “Forse un po' più delle altre volte sono fiducioso nella giustizia. Incrociamo le dita”, ha scritto Olindo Romano, rivelando che anche in carcere sarebbe cambiato l’atteggiamento nei suoi confronti.

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