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Strage di Erba, Stefano Nazzi a Sky TG24: "Possibili errori nelle indagini"

Cronaca

Il giornalista, esperto di cronaca giudiziaria, è intervenuto a Timeline dopo la decisione della Corte d'Appello di ammettere il ricorso di Rosa e Olindo per la revisione del processo. "La giustizia e le investigazioni - spiega - sono fattori umani e gli errori purtroppo avvengono, in questo caso, sembra non siano stati seguiti i protocolli nella repertazione di un reperto di Dna di Valeria Cherubini trovato nell’auto di Olindo Romano"

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Si terrà il 1° marzo l'udienza al termine della quale i giudici della Corte d'Appello di Brescia decideranno sull'istanza di revisione del processo per la strage di Erba, presentata dalle difese di Olindo Romano e Rosa Bazzi e dal sostituto pg di Milano. Per i legali della difesa "è una grande soddisfazione aver riaperto i giochi", dopo che la Corte ha ammesso il ricorso. "Possono cercare in tutti i modi, ma non troveranno mai un'altra verità" dice invece Giuseppe Castagna, che nella strage ha perso madre, sorella e nipotino. 

 

Nazzi: "Giustizia e investigazioni sono fattori umani"

Sul tema, è intervenuto a Sky TG24 anche Stefano Nazzi, giornalista esperto di cronaca giudiziaria e autore del podcast Indagini de Il Post.  "La giustizia e le investigazioni - dice Nazzi - sono fattori umani e gli errori purtroppo avvengono".  "In questo caso - prosegue - uno dei punti che sottolinea la difesa è che non siano stati seguiti i protocolli nella repertazione di un reperto di Dna di Valeria Cherubini, una delle vittime, trovato nell’auto di Olindo Romano. Probabilmente  i protocolli non furono seguiti e questi sono errori". "Le indagini - continua ancora Nazzi - sono cose complesse, articolate e lunghe e i protocolli devono essere seguiti rigidamente sennò c’è il rischio di contaminazione ed errori". 

"In Italia arrivare alla revisione del processo è molto difficile"

"Se fosse stato un errore giudiziario - continua Nazzi - sarebbe una cosa  molto grave. Però appunto, dobbiamo aspettare a capire. Una cosa certa è che, in Italia, arrivare alla revisione del processo è molto difficile, proprio perché noi abbiamo i tre gradi di giudizio e si dovrebbe pensare, sperare, che in tre gradi di giudizio venga espletato qualsiasi forma di dubbio e si arrivi a quell'assenza di ragionevole dubbio che deve poi portare ad una sentenza".

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