Omicidio Giulia Tramontano, il 18 gennaio inizia il processo a Impagnatiello: cosa sapere
CronacaAlla prima udienza saranno passati 236 giorni dall’omicidio della 29enne a Senago. L’omicida sarà difeso da due donne: le avvocate Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, la giudice sarò la stessa del caso Yara Gambirasio
Prevista per il 18 gennaio 2024 la prima udienza del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso a coltellate lo scorso 27 maggio la compagna Giulia Tramontano che da lui aspettava un figlio. L’ex barman è atteso dalla presidente Antonella Bertoja, già giudice della Corte d’Assise di Bergamo nel caso di Yara Gambirasio. A difenderlo due donne: Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia. Decisivo il punto relativo alla perizia psichiatrica, probabilmente l’unica possibilità per la difesa di evitare l’ergastolo. L’udienza sarà quella che si definisce in gergo “tecnica”, ovvero non si entrerà nel vivo del dibattimento ma saranno resi noti i testimoni di accusa e difesa. La procura in questi mesi ha deciso di non interrogare Impagnatiello, una decisione per non dar modo al 30enne di preparare una nuova versione prima del processo.
Le strategie processuali
Le avvocatesse hanno poche carte in mano da giocarsi per evitare la sentenza più dura: una di queste potrebbe essere appunto quella relativa alla perizia psichiatrica, con le legali che vorranno comprendere se ci siano gli estremi per chiedere una perizia sul 30enne. Altrettanto probabile l’opposizione della procura per voce dei pubblici ministeri Letizia Mannella e Alessia Menegazzo. Le stesse contestano a Impagnatiello l’omicidio aggravato da futili motivi, dalla crudeltà, dal vincolo della convivenza e dalla premeditazione. Su quest’ultima aggravante, la peggiore, pesano sull’omicida la scoperta delle ricerche su come far sparire le bruciature da una vasca da bagno, o ancora su come uccidere un feto con il veleno e la possibile somministrazione a Giulia di veleno per topi.
Le indagini
Gli inquirenti che hanno effettuato le indagini in questi mesi hanno inoltre il sospetto che Impagnatiello tramasse per eliminare anche l’altra donna con il quale intratteneva una relazione, dopo che la stessa iniziava a dubitare di lui, tanto da incontrare Giulia poche ore prima della sua scomparsa. Nella sua confessione l’ex barman ha fornito una versione edulcorata delle varie fasi del delitto, come confermato dall’autopsia, perciò anche questa sarà posta al vaglio, considerandola come frutto di una lucidità mentale e di un piano premeditato a tavolino, che si scontrerebbe con la teoria difensiva secondo la quale il 30enne non aveva intenzione di uccidere Giulia ma soltanto di provocare l’aborto con il veleno e che il delitto sia stato un gesto d’impeto.