Mattarella, discorso ai diplomatici: "Guerra mondiale a pezzi porta a un mondo in pezzi"
CronacaBisogna “ricercare un fattore comune da cui riprendere le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo. I pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di ottant'anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme”, ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia di auguri di Natale e fine anno al Corpo Diplomatico accreditato a Roma
"La guerra mondiale a pezzi, porta a un mondo in pezzi", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella cerimonia di auguri di Natale e fine anno al Corpo Diplomatico accreditato a Roma, citando le parole di Papa Francesco.
Mattarella: “Le sfide che ci attendono richiedono cooperazione”
"La tragedia della seconda guerra mondiale spinse al cambiamento, al negoziato per un ordine internazionale che non fosse basato sul diritto del più forte" ha ricordato Mattarella. Mentre ora "si innalzano muri, si attenta alla libertà di navigazione e di approdo. Per evitare di trasformarsi in conflitti di più ampie proporzioni, deve spingere a ricercare un fattore comune da cui riprendere le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo. I pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di ottant'anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme. L'indebolimento del multilateralismo non poteva accadere in un momento peggiore, in cui tutte le sfide più grandi del ventunesimo secolo sono di carattere globale - ha sottolineato il Presidente - Dalle pandemie ai cambiamenti climatici, dalla sicurezza cibernetica al governo dell'intelligenza artificiale, dalla lotta alla povertà alla proliferazione nucleare, tutte le minacce a cui dobbiamo far fronte richiedono multilateralismo e cooperazione internazionale. Ci guardano i cittadini dei nostri Paesi, attenti a disuguaglianze e ingiustizie sociali, economiche, generazionali, di genere o etniche".
“Aggressione alla stabilità e alla pace”
"Un anno fa in questa stessa occasione concludevo il mio saluto auspicando il ripristino di una pace giusta per l'Ucraina. Dobbiamo invece constatare, purtroppo, che non soltanto Kiev è ancora impegnata a difendersi dall'inaccettabile aggressione russa, ma che molte altre aree del nostro globo sono oggi in condizioni di maggiore precarietà rispetto allo scorso anno – ha proseguito nel suo discorso Mattarella – Come non era difficile immaginare, a causa dello sconvolgimento di valori indotto dall'attacco alle regole della comunità internazionale, l'aggressione alla stabilità e alla pace si è riverberata in negativo in tutte le aree del globo e su tutti i dossier, da quello del contrasto alle mutazioni climatiche a quello della sicurezza alimentare, con il pericolo di rendere popolazioni del mondo più povere e meno sicure, a quello dello spazio che rischia di trasformarsi, da ambito di collaborazione scientifica a vantaggio dell'umanità, in ambito, oltre che di competizione commerciale, di contrapposizione militare, con drammatiche prospettive per il pianeta su cui, tutti, viviamo", ha poi aggiunto il presidente della Repubblica.
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“Rafforzare l'Onu e dare riforme all'Ue
"Dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, all'Organizzazione mondiale del commercio, dall'Organizzazione mondiale della sanità al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggiornate e rafforzate. Delle loro carenze tutti paghiamo un prezzo – ha proseguito Mattarella sottolineando che - "Oltre ad ampliare il numero dei suoi membri, l'Unione Europea dovrà mettere mano a quel complesso di riforme istituzionali necessarie per renderla in grado di affrontare, con efficacia e tempestività, le sfide del nostro tempo, offrendo l'esempio di una comunità che, attraverso il dialogo e il negoziato, contribuisce in maniera ancora più rilevante alla causa della pace e della collaborazione internazionali".
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Mattarella: “Aveva ragione Papa Francesco”
"Una comunità internazionale che non riesce a proteggere i suoi figli, che non è in grado di portare aiuto umanitario neanche ai fanciulli, appare inumana. Ci allarmiamo per i danni inflitti al nostro pianeta da virus o da catastrofi naturali ma dobbiamo constatare che il pericolo maggiore arriva dagli sciagurati comportamenti di alcuni governi, da forze paramilitari, da gruppi terroristici. Impossibile non riconoscere la chiaroveggenza del Pontefice, Francesco, che già dieci anni fa aveva parlato per la prima volta di una 'guerra mondiale a pezzi' – ha ricordato il presidente della Repubblica – Quel monito, oggi più che mai attuale, non deve essere ignorato e richiede una più consapevole lettura della realtà. Questi frammenti di guerra, infatti, rischiano di creare false prospettive, ingannando la nostra capacità di analisi e di comprensione".