Ragazzi scomparsi Veneto, dal sangue al video: gli indizi su cosa potrebbe essere successo
Filippo Turetta è stato iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio. Per lui mandato di cattura internazionale. È emerso un video in cui lo si vedrebbe picchiare l'ex fidanzata e poi caricarla sulla sua auto, una Grande Punto nera. Nella zona industriale di Vigonovo sono stati ritrovati capelli e macchie di sangue sull'asfalto
- Mandato di cattura internazionale per Filippo Turetta, accusato del tentato omicidio della sua ex ragazza Giulia Cecchettin. I due ragazzi veneti, di 22 anni, sono scomparsi ormai da sabato 11 novembre. Siamo al sesto giorno di ricerche: le forze dell’ordine continuano a scandagliare il territorio, dalle strade della Val Pusteria che portano in alta quota al lago di Bercis. Intanto, spuntano nuovi indizi su cosa potrebbe essere successo
- L'iscrizione nel registro degli indagati - ha fatto sapere la Procura - è stata fatta a seguito della denuncia di scomparsa dei due, dopo le ricerche e in seguito "al primo esito" degli accertamenti "su eventuali responsabilità penalmente rilevanti"
- Solo oggi, 17 novembre, è sbucato un video – brevissimo – in cui si vedrebbe Turetta mentre aggredisce a mani nude Cecchettin e poi la carica, sanguinante, nella sua auto. Le immagini risalgono a sabato 11 e sono state riprese dalle telecamere di sicurezza di uno stabilimento di Fossò (Venezia), che si trova sulla stessa strada dove era già stato recuperato presunto materiale biologico negli scorsi giorni
- Sempre oggi i carabinieri, su mandato della Procura di Venezia, hanno perquisito per più di tre ore la casa di Turetta, a Torreglia (Padova). Secondo quanto è emerso, sarebbe stato acquisito diverso materiale, soprattutto informatico, utile per la prosecuzione delle indagini. Nell’abitazione era presente la famiglia del ragazzo, insieme a Emanuele Compagno, l'avvocato nominato d'ufficio per rappresentarlo
- Sarebbero stati ritrovati dei capelli sull’asfalto della zona industriale di Fossò (Venezia), a circa sei chilometri di distanza dal parcheggio di Vigonovo, dove abita la famiglia Cecchettin e dove i due ragazzi, la sera di sabato 11, sarebbero stati sentiti litigare a bordo della macchina di Turetta, una grande Punto nera
- Nello stesso posto, già domenica 12 erano state repertate alcune presunte macchie di sangue. Adesso il materiale biologico recuperato verrà analizzato nei laboratori del Ris dei Carabinieri, per confrontarlo con il dna dei ragazzi scomparsi
- Intanto è stata diffusa la prima immagine dell’auto del ragazzo, una Grande Punto nera, ripresa dal sistema di controllo delle targhe a Zero Branco, nel Trevigiano, nella notte fra sabato e domenica, alle 00.43. La macchina, ha detto il criminologo Edoardo Genovese, era "ancora in movimento” almeno fino al 13 novembre, quando è stata intercettata da un varco elettronico targsystem in una zona dell'alta provincia di Belluno
- Nella serata di sabato 11, alle 23.30 circa, il cellulare di Turetta si è agganciato per l’ultima volta a una cella telefonica, mentre si muoveva in una delle parallele vicine alla zona industriale di Fossò, la Prima Strada. In foto: la madre di Turetta
- Nella giornata di oggi, 17 novembre, si sono perlustrati campi, canali e il fiume Piave nella zona del trevigiano, dove Turetta sarebbe transitato con la sua auto. Scandagliate anche le altre arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere comunali, a Vigonovo e Zero Branco. Le ricerche si sono poi allargate a Maserada, proseguendo verso Piancavallo, il lago di Bercis, la diga del Vajont
- Il soccorso alpino di Sesto, utilizzando anche un elicottero, ha iniziato a controllare anche i bivacchi in quota sulle Dolomiti, come i rifugi Comici, Locatelli e Pian di Cengia. L'auto di Turetta però non è stata localizzata in zona: si tratta quindi di una operazione a esclusione, per non trascurare ogni possibile eventualità
- Utilizzando alcuni dispositivi elettronici del Piancavallo (Pordenone) è stato ricostruito il possibile itinerario percorso, tra sabato e domenica, dalla Punto di Turetta. L’auto è segnalata entrata in territorio friulano dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva. Poi il mezzo sarebbe stato registrato a Polcenigo, per proseguire fino ad Aviano e risalire verso la stazione turistica del Piancavallo
- Da lì, attraverso una strada secondaria, la direttrice tramite Montereale Valcellina, il mezzo è sceso a Barcis, percorrendo l'arteria lungolago e poi transitando lungo l'intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais. È stata poi registrata in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone (Belluno). Da quelle località la Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese