In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Facebook, catena "Anche io sto disattivando": ecco perché è una bufala

Cronaca

"Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook", recita il testo che è stato postato dagli utenti su migliaia di bacheche

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Un messaggio a difesa della privacy e contro presunti addebiti di Facebook, con tanto di "fonti" della notizia e il nome di legali non bene identificati. È una bufala che è stata postata sulle bacheche di migliaia di utenti di Facebook in Italia.

La bufala

"Anch'io sto disattivando!" e  "Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook" sono i punti chiave del messaggio. Il post, diventato virale, punta a non concedere autorizzazioni a Meta, l'azienda proprietaria del social network, "ad utilizzare foto e dati personali". Chi ha scritto il testo sostiene di non voler cedere a Facebook il permesso di usare i suoi dati e di non voler pagare 4,99 dollari al mese di abbonamento. Facebook, ovviamente, non sta addebitando alcun costo. In ogni caso, se Meta volesse chiedere dei soldi o utilizzare i dati, sicuramente il fatto di copiare e incollare il post sulla bacheca, azione che l'utente viene invitato a compiere, non tutelerebbe in nessun modo coloro che hanno postato il testo. Il messaggio "spinge" però sull'emotività e sul tema della privacy, un argomento che punta a far cadere in trappola gli utenti più sensibili al tema. In realtà Facebook dispone dei contenuti pubblicati sulla piattaforma e non c’è un "Non autorizzo" o altro divieto ad essa indirizzato che tenga.

leggi anche

X non pagherà gli utenti che diffondono fake news sul social

Fake

Nel messaggio della catena di Sant'Antonio compaiono nomi, anche di legali, non bene identificati, con lo scopo di dare credibilità al messaggio. Peccato che il fantomatico Channel 4 News, che sarebbe fonte della notizia, non esiste. Non è la prima volta che compaiono post del genere: i primi messaggi-bufala dello stesso tenore sarebbero infatti stati pubblicati su Facebook fin dal 2009.

leggi anche

Fake news, l'Ue avverte anche Meta: “Contrasti la disinformazione”