Milano, bimba morì di stenti: perizia psichiatrica per la madre Alessia Pifferi

Cronaca

L'incarico è stato conferito allo psichiatra Elvezio Pirfo, che dovrà accertare se la donna sia affetta da un disturbo mentale e se fosse capace di intendere e volere al momento del fatto

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La Corte d’Assise di Milano ha stabilito che ci sarà tempo fino al 26 febbraio 2024 (90 giorni a partire dal 27 novembre) per la perizia psichiatrica disposta su Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio pluriaggravato per avere lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa da sola per sei giorni in un'abitazione di Milano. L'incarico è stato conferito allo psichiatra Elvezio Pirfo che dovrà accertare, tra le altre cose, se la donna sia affetta da un disturbo mentale e se fosse capace di intendere e volere al momento del fatto. La perizia verrà discussa alla prossima udienza del 4 marzo.

L'incarico

Al perito, che ha una lunga esperienza come consulente per vari tribunali, è stato chiesto di fornire risposte sulla capacità "di partecipare al processo" di Pifferi, sulla sua capacità di "intendere e di volere al momento del fatto", su una sua "eventuale infermità" e se quest'ultima, nel caso in cui venisse accertata, "abbia inciso sulla rappresentazione della realtà". Al perito è stato inoltre chiesto di esprimersi sulla "persistenza di rischio psicopatologico", da valutare per la “pericolosità sociale” della 37enne. Pirfo dovrà anche provare a spiegare la "genesi e la dinamica" dell’abbandono della figlia per una settimana, facendola morire di stenti, e associarle a "eventuali infermità accertate". Nel quesito della Corte e integrato dai pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro c'è anche la richiesta di chiarire le "apparenti contraddizioni" fra una presunta "inconsapevolezza assoluta" della 37enne e il racconto di circostanze "false" come quella di aver lasciato la figlia con una "baby sitter" raccontata alla vicina di casa al momento del ritrovamento del cadavere della bambina il 20 luglio 2022 o che Diana fosse dalla "sorella" come riferito dall’ex compagno della donna. Il perito, che è stato autorizzato a entrare in carcere a San Vittore per visitare la donna, concorderà un’agenda con i consulenti della Procura di Milano e dei difensori (avvocato Alessia Pontenani per Pifferi) e delle parti civili (avvocato Emanuele De Mitri per madre e sorella dell’imputata). 

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Pm ha chiesto di escludere relazione basata su colloqui in carcere

Nel corso dell'udienza, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, il pm Francesco De Tommasi ha chiesto di escludere dalla perizia la relazione basata sui colloqui con due psicologhe del carcere San Vittore, dove Pifferi è detenuta, in quanto le professioniste avrebbero "finito per fornire all'imputata una tesi alternativa difensiva" e che l'avrebbero "manipolata". Fornendo poi la "prova oggettiva che quello che è stato fatto in carcere è assolutamente inutilizzabile perché non conforme ai protocolli" e sottolineando che si tratta di "accertamenti privi di qualunque fondamento", il pm ha chiesto di escludere la relazione dalla perizia. Un'istanza, questa, non accolta dalla Corte. Si torna in aula il prossimo 4 marzo, quando comincerà la discussione.

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