Scuola per l’infanzia e primaria, come funziona il concorso e a chi è rivolto
Potranno prendere parte al bando coloro che hanno ottenuto l’abilitazione tramite la laurea in scienze della formazione primaria. In alternativa, è valido anche il diploma magistrale con valore di abilitazione e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002. Le prove sono sia scritte sia orali
- Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha firmato il decreto sul concorso ordinario per docenti di scuola d’infanzia e primaria 2023. È il nuovo regolamento valido sia per i posti comuni sia per il sostegno. La procedura prevede prove scritte con quiz metodologico-didattici e la simulazione della lezione per la prova orale
- I bandi serviranno alla copertura di circa 30mila posti in totale: nello specifico sono 30.216. Sono già noti perché autorizzati con Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 settembre
- Da segnalare inoltre che ci sono cattedre residue dai 50.807 posti autorizzati per i ruoli 2023, per i quali si attende l’autorizzazione per inserirli nei concorsi
- Possono prendere parte al bando ordinario per docenti infanzia e primaria coloro che hanno ottenuto l’abilitazione tramite la laurea in scienze della formazione primaria. A differenza di quanto previsto dal concorso per la secondaria, avere svolto tre anni di servizio non è un requisito di accesso. Il servizio svolto avrà tuttavia un peso nel risultato finale della procedura
- In alternativa, è valido anche il diploma magistrale con valore di abilitazione e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002
- Al concorso è anche ammesso chi ha conseguito il titolo all’estero, purché abbia ottenuto il riconoscimento. Oppure partecipa con riserva, purché abbia presentato istanza di riconoscimento entro il termine di iscrizione al concorso
- La procedura concorsuale è per titoli ed esami. La prima prova è scritta ed è composta da 50 quesiti a risposta multipla da svolgere in 100 minuti. Per i posti comuni (non di sostegno), 40 quesiti sono a risposta multipla su conoscenze e competenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico. Per i posti di sostegno invece sono inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità
- Ci sono poi, sia per i posti comuni che per il sostegno, 10 domande a risposta multipla, di cui 5 sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e 5 sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento
- La prova orale dura al massimo 30 minuti e prevede una lezione simulata e l’accertamento della capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2. Punta a verificare – per i posti comuni – conoscenze e competenze sulla disciplina e competenze didattiche generali, capacità di progettazione didattica efficace. Per i posti di sostegno punta a misurare la competenza nelle attività di sostegno all’alunno con disabilità
- La commissione giudicatrice ha a disposizione massimo 250 punti per valutare i candidati. Di questi, 100 sono indirizzati alla prova scritta, 100 per la prova orale e 50 sono accumulati per i titoli culturali e di servizio. La prova scritta e la prova orale sono superate con votazione minima di 70/100