La sostanza denominata anche "Buthylphenyl Methylpropional" è stata bandita dal Regolamento dell'Unione Europea n. 2021/1902 a partire dal primo di marzo 2022 perché cancerogena e tossica per la fertilità
Sono oltre 11.400 i prodotti cosmetici, esposti per la vendita in diversi esercizi commerciali dell'Alto Ionio Cosentino, ma contenenti il Lilial, una sostanza dannosa per la salute, sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza che hanno denunciato otto persone. L'attività condotta dai militari della componente specializzata "Antiterrorismo e Pronto Impiego" del Gruppo Sibari è partita da un controllo sulla filiera distributiva che ha riguardato diversi esercizi commerciali, una nota catena di negozi cosmetici e due centri di distribuzione.
Che cose è il Lilial
Gli interventi hanno consentito di trovare e porre sotto sequestro migliaia di articoli contenenti la sostanza denominata "Lilial", conosciuta anche come "Buthylphenyl Methylpropional", bandita dal Regolamento dell'Unione Europea n. 2021/1902 a partire dal primo di marzo 2022. A giudizio del Comitato per la valutazione dei rischi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche, infatti, la molecola in questione rientra nel novero delle sostanze ritenute cancerogene e tossiche per la fertilità, rappresentando un rischio grave per la salute dei consumatori.
Etichetta cammuffata
I finanzieri hanno sequestrato profumi, bagnoschiuma, shampoo e prodotti per capelli trovati sugli scaffali degli esercizi commerciali controllati e pronti per essere acquistati dai consumatori finali. In taluni casi, l'originaria composizione del prodotto cosmetico era stata camuffata mediante l'apposizione di una nuova etichetta che non riportava nell'elencazione degli ingredienti, la molecola vietata.