Treno in ritardo, sentenza Cassazione: "Risarcire danno esistenziale al viaggiatore"

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La vicenda risale a febbraio 2012 e riguarda dei pendolari rimasti per 24 ore sulla Roma-Cassino senza cibo a causa della sospensione della circolazione dovuta a una nevicata. La Cassazione ha stabilito un rimborso di 400 euro a fronte del costo del biglietto di 5

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Un maxirisarcimento per il "danno esistenziale" causato dal ritardo di un treno. "Con una importante sentenza pubblicata pochi giorni fa la Corte di Cassazione riconosce in modo definitivo il “danno esistenziale” da ritardo del treno, e apre le porte ai risarcimenti in favore degli utenti danneggiati dai disservizi ferroviari anche in caso di maltempo", afferma il Codacons, che rende noto il contenuto della decisione della terza sezione civile della Cassazione secondo la quale i ritardi dei treni creano un danno esistenziale che va adeguatamente risarcito. La vicenda, racconta Il Messaggero, risale a febbraio 2012 e riguarda dei pendolari rimasti per 24 ore sulla Roma-Cassino senza cibo a causa della sospensione della circolazione dovuta a una nevicata. La Cassazione ha stabilito un rimborso di 400 euro a fronte del costo del biglietto di 5 euro.  

Un viaggio di quasi 24 ore

Per la Corte “i bollettini metereologici risultavano aver chiarito in misura sufficiente – al di là quindi delle pur possibili evoluzioni ulteriormente peggiorative – a dover indurre l’esercente il servizio di trasporto ferroviario a predisporre, con precauzionale diligenza, misure organizzative di assistenza, indipendentemente, cioè, dalla possibilità di porle in essere, in forma ridotta, una volta concretizzata la situazione di emergenza […] Il Tribunale ha evidentemente quanto ragionevolmente ritenuto il travagliato viaggio di quasi ventiquattro ore continuative in defatiganti condizioni di carenza di cibo, necessario riscaldamento e possibilità di riposare, un’offesa effettivamente seria e grave all’individuabile e sopra rimarcato interesse protetto, tale da non tradursi in meri e frammentati disagi, fastidi, disappunti, ansie o altro tipo di generica insoddisfazione”, conclude.

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