Imparare a diventare leadher in un mondo di leader (maschi)

Cronaca
Tonia Cartolano

Tonia Cartolano

La presidente della Corte di Cassazione: il linguaggio deve adeguarsi ai tempi, io mi firmo “la prima presidente”

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A Parigi sotto la balconata del primo piano della Torre Eiffel sono incisi i nomi di 72 scienziati, per lo più ingegneri, fisici e matematici, che diedero lustro alla scienza francese del diciannovesimo secolo. Tutti uomini. 

Gustave Eiffel glissò da vero ingrato su Sophie Germain, una fisica i cui studi sull’elasticità dei materiali avevano contribuito alla realizzazione della Torre. Ma era una donna. E a 18 anni, quando sarebbe stata la candidata perfetta per il politecnico, si trovò la porta sbarrata, proprio perché donna. E così fu costretta a diventare Antoine le Blanc, un maschio non frequentatore. 

Margherita Cassano

Altri tempi ora, per fortuna. Tempi in cui però è necessario guidare il cambiamento, che piano piano avanza, anche attraverso il linguaggio. “È importante, per esempio, usare l’articolo al femminile. Non è un elemento solo di forma, ma di sostanza” dice la prima presidente della Corte Suprema di Cassazione Margherita Cassano in occasione della nostra intervista, ospite di Sky TG24 alle Terme di Diocleziano a Roma per i 20 anni di Sky. “Il linguaggio rispecchia l’evolvere della società. È giusto che si adegui”. E lo dice a 60 anni esatti dalla legge che consentì alle donne l’ingresso in magistratura. Prima la porta era chiusa. 

Le donne coprono il 43% della forza lavoro in Italia

Ormai le porte, per fortuna, si sono aperte. Ma dentro, in un mondo del lavoro pensato dai maschi per I maschi, le differenze di riconoscimento sono ancora molte. E le disparità tante. È per questo che le donne devono imparare a muoversi in un mondo in cui sono arrivate troppo tardi e dove in poche riescono a raggiungere posizioni di vertice e di responsabilità. 

“Oggi rappresentano il 43% del totale della forza lavoro in Italia. Ma se guardiamo ai ruoli decisionali, le donne sono ancora poche” dicono Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company e Pierluigi Serlenga, Managing Partner di Bain & Company Italia. “Le donne sono solo il 2% dei CEO delle società quotate. Di questo passo ci vorranno più di 150 anni per raggiungere la parità nei ruoli di leadership. In più il contesto di incertezza macroeconomica non aiuta: un’azienda su 4 vede un rischio di veder scendere nella scala delle priorità queste tematiche nell’agenda dei CEO e dei Top manager. Questo non ce lo possiamo più permettere. Bisogna continuare ad investire e farlo in modo strutturato per contribuire alla creazione di una leadership italiana al femminile, che possa rappresentare un traino per lo sviluppo del sistema Paese”, dicono. 

Leadher Program

Ed è per questo che Bain ha deciso di lanciare Leadher, per accelerare la parità di genere nelle C-suite italiane. Si tratta di un programma fatto di contenuto, confronto e soprattutto networking, dedicato ad oltre 50 donne tra i 35 e I 45 anni ad alto potenziale provenienti dalle maggiori realtà aziendali del Paese, anche del settore pubblico. C’ero anche io al battesimo di questo programma e con Mirja Cartia d’Asero, CEO del Gruppo 24 ORE, abbiamo condiviso esperienze e insieme abbiamo guardato lontano. 

Si tratta di incontri fisici e virtuali incentrati su temi chiave per chi siede al vertice, ma anche sessioni dedicate al rafforzamento delle qualità personali delle 50 leadhers: comunicazione, personal branding, capacità di negoziazione.  “Significa mettere a disposizione della generazione di donne che guiderà le nostre aziende e il nostro Paese gli strumenti che servono” dice Claudia D’Arpizio, membro del global Diversity, Equity & Inclusion Council di Bain & Company. Ma per fare fruttare tutto questo serve sentirsi parte di un network di donne di talento. “E’ un percorso che andrà oltre la semplice formazione” dice Valeria Sterpos, Partner e EMEA WAB leader di Bain & Company. “Perchè l’obiettivo è creare una community che sia il punto di riferimento per condividere idee, domande, problemi, soluzioni e percorsi di vita e di carriera”. E allora, buon viaggio, Leadhers!

Leadher Program

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