Entrambe le studentesse milanesi, presunte vittime, oggi e domani in tribunale a Tempio Pausania. Attesa la deposizione chiave: a parlare per la prima volta in aula è l'amica della principale accusatrice dei quattro ragazzi. La violenza sessuale di gruppo risale al luglio del 2019 a Porto Cervo, in Sardegna
Per la prima volta da quando si è aperto il processo per violenza sessuale di gruppo contro Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle, e i tre suoi amici genovesi (Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria) si è presentata in aula la principale accusatrice dei quattro ragazzi, accompagnata dall'avvocata Giulia Bongiorno. Quella di oggi a Tempio Pausania è una delle udienze più attese - la dodicesima dall'inizio del dibattimento a porte chiuse. Per la studentessa italo-norvegese, all'epoca dei fatti 18enne, un ritorno in Sardegna: "Adesso devo farmi forza", ha detto alla sua legale, tornata per la prima volta sull'isola dopo l’interrogatorio della Procura nel 2020. Questa mattina la giovane ha preso parte all'apertura dell'udienza ma non potrà assistere alla deposizione dell'amica, l'altra presunta vittima che verrà sentita invece nella giornata di oggi. Gli avvocati degli imputati si sono infatti opposti e la ragazza è stata fatta accomodare in un'altra stanza del tribunale, in attesa della pronuncia dei giudici sulle questioni tecniche legate al collegio giudicante sollevate dalla difesa e che si proceda con la testimonianza dell'amica che si trovava con lei nella villetta di Porto Cervo la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 quando si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo.
La deposizione a porte chiuse
Ed è iniziata intorno alle 15, a porte chiuse, la deposizione di una delle due presunte vittime della violenza di gruppo. La studentessa, secondo l'accusa, sarebbe stata fotografata mentre dormiva con pose oscene dei giovani. Loro, nel corso degli interrogatori, davanti ai pm avevano parlato di "uno scherzo" e "un gioco", tentando di giustificare così i video e le fotografie oscene scattate accanto alla ragazza addormentata. "Una stupidata che non rifarei, anche se voglio ribadire che è stata una cosa goliardica, a mo' di scherzo", aveva detto il figlio del fondatore del M5s, mentre i suoi amici avevano definito quegli scatti "un brutto scherzo" privo di "alcun intento particolare di natura sessuale, era soltanto un gioco" e "un atto stupido, fatto solo per gioco senza mai toccare la ragazza e senza mai avvicinarci a lei". Giustificazioni che furono fornite al procuratore Gregorio Capasso e alla sostituta Laura Bassani, quest'ultima nel frattempo trasferita a Sassasi, in un interrogatorio sostenuto nell'aprile 2021. L'episodio non è contestato al quarto ragazzo della compagnia - Francesco Corsiglia - che, stando alle versioni di tutti, stava dormendo. A lui e a tutti gli altri, invece, è contestato il fatto più grave, cioè la violenza sessuale raccontata dall'altra ragazza ospite nella loro casa in Sardegna quel 17 luglio 2019. La studentessa ascoltata oggi è rappresentata dall'avvocato Vinicio Nardo, mentre la ragazza italo-norvegese è rappresentata dall'avvocata Bongiorno.
Testimone in lacrime, udienza sospesa
"Un'udienza a tratti drammatica ma credo che abbia messo una pietra angolare importante sulla ricostruzione di quanto accaduto", ha commentato Bongiorno al termine della deposizione davanti al pm dell'amica della sua assistista, all'epoca dei fatti 19enne. "Per la prima volta - sottolinea - abbiamo avuto la ricostruzione dalla viva voce di una delle protagoniste e per la prima volta il tribunale ha potuto vedere, e non leggere sui giornali, il dolore e la sofferenza di queste ragazze".
La teste-chiave è scoppiata in lacrime durante la deposizione e l'udienza è stata sospesa per darle modo di riprendersi. "Ha pianto mentre ricostruiva i fatti, raccontando quello che prova ancora adesso", ha riferito Bongiorno. "Oggi - precisa l'avvocata - non è stata sentita la mia assistita ma di fatto il testimone chiave è proprio questa ragazza che è stata efficace e lucida".