Ki Group Bioera, richiesta di fallimento a Milano per l'ex società di Daniela Santanché

Cronaca
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I pm danno parere contrario al concordato per la società e presenteranno istanza di liquidazione: "Non si vede come possa farsi carico del peso economico del piano proposto da Ki Group e adempiere alle obbligazioni assunte, per le quali non vi è nessuna garanzia ma solo un atto di fede"

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Piano di salvataggio inattuabile. Per la Procura di Milano il piano di concordato semplificato proposto da Ki Group srl, società in cui il ministro del Turismo Daniela Santanchè in passato è stata nel board e ha avuto alcune quote, non è fattibile. I pubblici ministeri di Milano Maria Gravina e Luigi Luzi hanno depositato al Tribunale fallimentare la richiesta di inammissibilità del concordato semplificato e presenteranno l'istanza di liquidazione giudiziale di tutto il gruppo che comprende Ki Group srl, Ki Group Holding spa e Bioera spa.

Omissioni a danno dei creditori

Secondo i pm "non sono state rispettate le condizioni di accessibilità allo strumento del concordato semplificato" e in particolare "non viene fornita alcuna indicazione in ordine ad una effettiva e completa interlocuzione con i creditori, al fine di raccogliere un eventuale consenso per la conclusione di una delle proposte specifiche individuate dal legislatore (in particolare accordo di ristrutturazione dei debiti) e più in generale, di permettere ai creditori di esprimersi su di esse". Per la proposta del gruppo "non è prevista alcuna garanzia ma soltanto un obbligo ad adempiere da parte di Bioera". Inoltre, in merito ai bilanci 2021 e 2022, la società di Revisione dichiara di non essere in grado di esprimere un giudizio sui bilanci della società in quanto asserisce di non aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati". 

Liquidazione

Anche la Guardia di finanza ha rilevato criticità. Il piano concordatario proposto dunque "appare di dubbia realizzazione". Data la situazione economica di Bioera - di cui si chiede come per Ki group la liquidazione giudiziale - "non si vede come la stessa possa farsi carico del peso economico del piano proposto da Ki Group ed adempiere alle obbligazioni assunte, per le quali non vi è, infatti, alcuna concreta garanzia ma solo un atto di fede" sussistendo "significative incertezze in merito alla prospettiva della continuità aziendale" di Bioera. Per i pm la promessa di impegno economico presentata da Bioera, "società in evidente stato di insolvenza, non permette il raggiungimento dello scopo insito nella procedura del concordato semplificato, ovvero quello di garantire non soltanto una semplice dismissione del compendio aziendale quanto il mantenimento dell'unità operativa in capo ad altri (una sorta di continuità aziendale indiretta) volta a valorizzare, nel breve periodo, i complessi aziendali per una più proficua loro cessione al fine di ottenere liquidità per soddisfare i creditori". La "manifesta inattitudine del piano proposto e la non fattibilità dello stesso con riguardo alle garanzie offerte" non lascia altra strada alla procura di Milano che chiedere il fallimento.

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