Lo conferma l’Unasca, l’associazione che raggruppa le autoscuole e gli studi di consulenza automobilistica. Anche nel nostro Paese, infatti, “si potrà conseguire la patente A di categoria superiore rispetto a quella già in possesso da almeno due anni, attraverso un percorso formativo presso istituzioni qualificate, riconosciute e autorizzate quali sono le autoscuole”. Resta comunque possibile scegliere tra questo percorso didattico-formativo e la prova di esame, come successo fino ad ora
Grazie al recepimento, “dopo 17 anni, della normativa comunitaria, Direttiva 2006/126/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio”, anche nel nostro Paese “si potrà conseguire la patente A di categoria superiore rispetto a quella già in possesso da almeno due anni, attraverso un percorso formativo presso istituzioni qualificate, riconosciute e autorizzate quali sono le autoscuole”. A riferirlo è l’Unasca, l’associazione che raggruppa le autoscuole e gli studi di consulenza automobilistica. Come sottolineano gli esperti, la disposizione, con decreto dirigenziale del 9 giugno scorso, entrerà in vigore a partire da oggi, in base a quanto stabilito dal più recente decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, datato 9 agosto 2023.
L’offerta formativa proposta
Considerando l’offerta formativa, spiega ancora Unasca, quella prevista è pari a 7 ore di lezione di cui 3 in forma collettiva, previsto per un massimo di 5 candidati a sessione. Oltre a 4 ore di esercitazione individuale su motocicli della categoria della patente richiesta. Tra l’altro è possibile, per l’utente, scegliere tra questo innovativo percorso didattico-formativo e la prova di esame come successo fino ad ora. “E’ una grande conquista dell’Unasca che ora però prevede un importante grado di maturità professionale e di preparazione tecnico-didattica, per ottenere i vantaggi che può comportare questa norma, per la categoria delle autoscuole e gli studi di consulenza automobilistica, ma soprattutto, per un’utenza che ha sempre più bisogno di acquisire competenza e consapevolezza per condurre veicoli che ancora, purtroppo, figurano tra i più coinvolti in incidenti stradali con gravi conseguenze”. Questa possibilità, viene aggiunto ancora, “rappresenta una importante e concreta opportunità per garantire la sicurezza stradale nel nostro Paese”.