
Monte Bianco, chiusura del tunnel dal 4/09 potrebbe slittare: rischio paralisi trasporti
Per lunedì prossimo, già da tempo, è prevista la chiusura del traforo per 15 settimane per lavori. Ma ora da più parti arrivano inviti a rivedere i tempi. Il motivo? La frana caduta oltreconfine, in Savoia, che ha provocato il blocco dei mezzi pesanti al traforo stradale del Fréjus: chiudere anche il principale itinerario alternativo potrebbe mandare in tilt il sistema dei trasporti alle frontiere tra Italia e Francia

Lunedì 4 settembre è prevista da tempo la chiusura del tunnel del Monte Bianco per 15 settimane per lavori. Ma ora questa chiusura potrebbe slittare
Le immagini della frana in Savoia vicino al tunnel del Frejus
La decisione è al vaglio dopo che, nei giorni scorsi, una frana caduta oltreconfine, in Savoia, ha provocato il blocco dei mezzi pesanti al traforo stradale del Fréjus. Per non mandare in tilt il sistema dei trasporti alle frontiere tra Italia e Francia, sembra ora impensabile chiudere per lavori il principale itinerario alternativo
Chiusura del traforo del Monte Bianco dal 4 settembre al 18 dicembre 2023
Se Confindustria aveva già espresso timori per le ricadute sul Pil di questi stop al Monte Bianco, ora il rischio è una paralisi per i trasporti internazionali su gomma ai due lati delle Alpi occidentali. Dopo il crollo di rocce nella valle francese della Maurienne, infatti, da ieri molti veicoli, non solo pesanti, si sono riversati al Bianco. Risultato: tre ore di attesa ieri pomeriggio, sia a Courmayeur (Aosta) sia a Chamonix (Francia), e code analoghe attese anche nei prossimi giorni
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Le previsioni del Geie-Tmb, il gestore italo-francese del tunnel, si fermano al 4 settembre quando, dalle ore 17, è fissata la chiusura che dovrebbe durare sino al 18 dicembre. Il futuro, per ora, è un'incognita

"Rimaniamo in attesa che la concessionaria francese del traforo del Fréjus interessata dalla frana concluda le proprie valutazioni in merito ai tempi della riapertura, per poi trarre le nostre conclusioni. Al momento non sono state assunte decisioni e non abbiamo variato i nostri programmi", ha detto Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie-Tmb

Il Fréjus dovrebbe assorbire il 90 per cento del traffico pesante del Bianco e quindi, se non dovesse riaprire ai camion prima del 4 settembre, a Courmayeur il rischio è di dover variare il programma per il rifacimento della volta

Si tratta di un cantiere-test annunciato già da mesi: dovrà servire a individuare metodi e tecnologie per risanare la struttura, oltre a studiare gli impatti della chiusura della galleria lunga 11,6 chilometri. Si lavorerà su un tratto di 600 metri e, in caso di esito positivo, si proseguirà per uno spazio analogo nel 2024. Due cantieri da 50 milioni di euro

Se la presenza di amianto e di umidità sulla volta sono i problemi tecnici da risolvere, dal punto di vista economico si guarda agli impatti delle chiusure reiterate

Il Bianco assorbe il 3,5% del traffico leggero alle frontiere alpine e il 5,4 di quello pesante (dati 2021). L'ipotesi di altri stop di 3-4 mesi all'anno fino al 2041 "è un buco nero per questa regione e le sue imprese. L'unica alternativa a questi 2mila giorni di chiusura è il raddoppio dell'attuale struttura, che si può realizzare nei prossimi 5-6 anni lasciando aperta l'attuale infrastruttura che sarà poi rimodernata successivamente", sostiene da tempo Francesco Turcato, presidente Confindustria Valle d'Aosta. La Francia è però contraria alla seconda canna

"Con il tunnel di base del Tav, la frana in Maurienne non avrebbe bloccato i rapporti tra Italia e Francia. Ne parleremo sabato pomeriggio a Moncenisio (al confine tra Italia e Francia, ndr). Anche di questo. E chiediamo con urgenza al Mit di intervenire per differire i lavori del Monte Bianco spostandoli a fine emergenza in Maurienne, che ha tempi indefiniti di risoluzione. La situazione è troppo grave e complessa, l'isolamento pericoloso per il Paese", ha detto Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem
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