Così il prefetto di Massa Carrara Guido Aprea: "In questa provincia non abbiamo difficoltà, Carrara è un porto sicuro già da gennaio, è un meccanismo assolutamente collaudato"
Erano state soccorse giorni fa nel Mediterraneo centrale dalla nave ong Open Arms, le 196 persone arrivate questa mattina, intorno alle 8, al porto di Marina di Carrara (Massa Carrara). Per Marina di Carrara è il sesto sbarco in un anno: il primo fu il 30 gennaio per la Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo, il 19 aprile e il 5 giugno gli arrivi della Life Support di Emergency con 55 e 29 migranti, e il 7 e 19 luglio quelli della Geo Barents di Medici senza frontiere con, rispettivamente, 196 e 214 persone. Seguendo le procedure consuete, applicate già nei precedenti sbarchi avvenuti a Marina di Carrara, dopo i primi controlli sanitari a boro della nave, i migranti saranno fatti scendere e accompagnati in pullman al complesso di Imm-CarraraFiere, per l'identificazione e le visite mediche. I migranti saranno poi accompagnati, dopo essere stati rifocillati, nei centri di accoglienza. Le procedure sono coordinate dalla Prefettura di Massa Carrara: tra le persone presenti al porto il prefetto Guido Aprea. (SPECIALE MIGRANTI)
Dei 196 migranti arrivati stamani nel porto di Marina di Carrara con la nave ong Open Arms 80 sono destinati a strutture di accoglienza in Toscana, 71 in Piemonte e una trentina in Umbria. Per quanto riguarda i minori non accompagnati la maggior parte rimarrà a Massa, altri andranno in altre province toscane. Lo ha spiegato il prefetto di Massa Carrara Guido Aprea, che è al porto per lo sbarco dei migranti, peraltro già iniziato. Sulle condizioni delle persone a bordo della nave: "In linea di massima - ha spiegato il prefetto - alcuni hanno patologie tipiche dei territori come la scabbia, qualcuno anche con la varicella, un paio, niente di particolarmente allarmante: sono già stati fatti scendere e saranno trattati in maniera rapida". Sull'accoglienza il prefetto ha specificato che: "In questa provincia difficoltà non ne abbiamo, oltretutto sono già parecchi sbarchi, Carrara come porto sicuro lo è già da gennaio, è un meccanismo assolutamente collaudato, sono già scesi i primi 5, c'è la massima collaborazione da parte di tutti, da noi, dallo Stato, fino a finire all'ultimo dei Comuni". Su altri possibili arrivi a Marina di Carrara il prefetto ha spiegato che "Ancora non lo sappiamo".
La situazione a Lampedusa
Sono 941 i migranti presenti all'hotspot di Lampedusa dove da domenica non si registrano sbarchi, a causa del mare agitato. Fra gli ospiti anche 303 minori non accompagnati. In mattinata, su disposizione della prefettura di Agrigento, 250 migranti verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy che giungerà in serata a Porto Empedocle.
Nuovi sbarchi
114 migranti sono giunti nel Porto di Salerno a bordo di una nave della SeaEye4: sono stati individuati a bordo dei barchini nel corso di tre diverse operazioni di salvataggio. Si tratta del trentesimo sbarco nel porto campano. I migranti, secondo quanto si apprende, sarebbero tutti uomini: oltre a quattro egiziani e un palestinese i restanti sarebbero tutti prevalentemente originari del Bangladesh. La macchina dell'accoglienza, coordinata dal prefetto Francesco Russo e dal questore Giancarlo Conticchio, vede in campo Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto, protezione Civile e diverse associazioni di volontariato. Tutti i migranti verranno sottoposti a verifiche sanitarie, sulla nave e anche sulla banchina, poi verranno foto-segnalati e intervistati e successivamente smistati nei centri di accoglienza. Ancora una notte di sbarchi nel sud della Sardegna invece, favoriti da buone condizioni meteo marine che agevolano le traversate dal nord Africa alle coste del sud dell'Isola. Intorno all'una di stanotte dodici uomini e una donna sono stati intercettati dai carabinieri a Sant'Antioco. Tre ore più tardi, verso le 4, altri undici uomini sono stati avvistati e raggiunti dalla Capitaneria su un barchino nelle coste di fronte a Cala Piombo, sempre a Sant'Antioco. I ventiquattro migranti sono stati tutti sottoposti alle rituali procedure di identificazione della Questura. Poi il trasferimento al centro di accoglienza di Monastir.