Seymandi risponde a Segre: "Vendetta programmata, sono stata umiliata"

Cronaca

Dopo le parole dell'ex compagno, la donna affida alle colonne del Corriere della Sera la sua risposta: "A differenza di Massimo, io non sento di avere alcun diritto di erigermi nel contempo a giudice e boia degli eventuali errori delle persone con le quali percorro un pezzo di vita"

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Due giorni fa fu Massimo Segre a scrivere su La Stampa la propria versione dei fatti. Nella serata di ieri è arrivata la risposta dell'ex compagna Cristina Seymandi, che affida al Corriere della Sera il suo pensiero su uno dei casi più chiacchierati dell'estate italiana, il mancato matrimonio della 'Torino Bene', dopo che il banchiere, durante la festa dell'annuncio delle nozze, ha tenuto un discorso troncando la relazione a causa dei presunti tradimenti della compagna.

"Vendetta programmata minuziosamente"

Seymandi fa subito riferimento a quanto riportato da La Stampa: "Dove, per l’ennesima volta, la mia vita e il nostro comune percorso insieme erano messe in evidenza a tutta pagina, sulla cronaca nazionale, mescolate, nell’articolo, con la pubblicità per le future iniziative imprenditoriali delle aziende del mio ex compagno". Poi un accenno all'anello della mamma di Segre, che lo stesso le aveva regalato e che sarebbe: "Misteriosamente scomparso 15 giorni prima di quella triste serata, riprova, forse, che c’è chi la vendetta la programma minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo".

"Se fosse capitato a un giovane cosa sarebbe successo?"

Poi l'ex collaboratrice di Chiara Appendino lancia un appello: "A tutti gli uomini e donne che in futuro si troveranno nella situazione di poter decidere se divulgare o no fatti privati di una persona, per vendetta, per voglia di riscatto o per «dare la propria versione dei fatti», ponendo però inevitabilmente l’altro in una condizione di inferiorità, di umiliazione e di dover patire una violenza psicologica". "Da donna emotivamente risolta e professionalmente affermata - continua Seymandi -, mi sono trovata in molte occasioni, durante le lunghe giornate nelle quali ho cercato di ritrovare equilibrio, e anche nelle notti passate insonni, a pormi un’insistente domanda: ma se tutto ciò fosse invece capitato a una ragazza o ragazzo di 20 anni, a una giovane donna o uomo per mille motivi più fragile di me, cosa sarebbe successo…?".

"Allargo lo sguardo a patirà le conseguenze di questo gesto"

"Il signor Segre pone sé stesso al centro di tutta la narrazione - prosegue Seymandi - io, sommessamente, vorrei invece allargare lo sguardo, a ciò che il mio ex compagno probabilmente, complice l’ego, non vede: chi sta attorno a noi, il destinatario dello sfogo, chi patisce, soffre, non comprende il perché di tanta umiliazione in pubblico e sul web, e alle persone a quest’ultimo collegate, come i figli, che necessariamente ne patiranno le conseguenze. Soprattutto, la consapevolezza che se c’è una cosa, tra le tante, che questa vicenda ci insegna, allora è proprio questa: che la vendetta fine a sé stessa è una pessima consigliera".

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