Omicidio di Primavalle, chi è il presunto killer di Michelle Causo

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Coetaneo della vittima, verrà sentito lunedì dal gip del tribunale dei minori per l'interrogatorio di convalida del fermo. "Aspirante trapper", sui social ha circa 13mila seguaci. "Fino a poco fa era fidanzato, da quasi due anni. Poi, mi hanno detto i suoi amici che da quando si è lasciato è diventato un'altra persona", ha riferito un adolescente che conosceva Michelle

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Padre capoverdiano, madre cingalese, ma nato a Roma, è un 17enne l’arrestato con l'accusa di aver ucciso a coltellate una coetanea, Michelle Maria Causo, il cui corpo è stato poi ritrovato in un carrello della spesa nel quartiere romano di Primavalle. L'omicidio sarebbe stato consumato nell'appartamento di via Dusmet, proprio dove viveva il ragazzo che lunedì comparirà davanti al gip del tribunale dei minori per l’interrogatorio di convalida.

Chi è l'amico di Michelle

Per inquadrarne, in parte, la personalità, sono i social network uno dei riferimenti che utilizza anche il “Corriere della Sera”. Il ragazzo appariva spesso, nei suoi post o nelle storie, ricalcando il cliché dell’aspirante trapper, tra banconote, cappuccio abbassati a nascondere il viso, gioielli eccentrici e frasario aggressivo e tipico del “ruolo”.  Ma oltre al mondo del web, dove è seguito da oltre 13mila follower, nessun episodio particolarmente violento aveva fatto pensare a quanto sarebbe successo con Michelle. Anche se “tutti lo conoscevano, faceva i danni, già un po’ di persone ce l’avevano con lui”, ha rivelato un amico. “Non si preoccupi, io voglio bene a Michelle”, aveva detto alla mamma della vittima, sebbene non sia chiara la natura del rapporto tra i due. “Fino a poco fa era fidanzato, da quasi due anni. Poi, mi hanno detto i suoi amici, da quando si è lasciato che è diventato un'altra persona". Questa la testimonianza, in un programma tv, di un compagno di scuola di Michelle. Cosa potrebbe averne scatenato la furia? Forse un rifiuto, forse un debito, ma la dinamica è ancora tutta da descrivere. “C’era questo ragazzo agitato davanti al portone, con questo grande sacco nero strappato e vestiti che uscivano. Era gentile, anche troppo. Mi ha chiesto scusa tantissime volte”, ha segnalato ancora una donna del palazzo dove si sarebbe consumata la tragedia. “Parlava in maniera educata e gentile, ma era agitato”.

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