Maturità 2023, chi era Seneca: l'autore della seconda prova di latino al liceo classico

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A Roma divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone, ma i due si allontanarono e Seneca (ma non solo lui) cadde vittima della repressione dell'imperatore, scegliendo il suicidio

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Dopo la prima prova scritta di italiano, oggi si svolge la seconda prova scritta, quella d’indirizzo: al liceo Classico verterà sul latino, con un brano di Seneca che si rivolge all’amico Lucilio. Lucio Anneo Seneca (Corduba, 4 a.C. – Roma, 19 aprile 65 d.C.), è stato un filosofo, drammaturgo e politico romano, tra i massimi esponenti dello stoicismo eclettico di età imperiale. Ed è stato attivo in molti campi, compresa la vita pubblica, fu senatore e questore durante l'età giulio-claudia. Fu condannato a morte da Caligola, ma fu graziato dall'intervento di un'amante dello stesso imperatore. Venne più tardi condannato alla relegatio in insulam dal successore Claudio (la pena a cui erano sottoposti i colpevoli di determinati delitti come l'adulterio, lo stupro, il lenocinio, l'omicidio preterintenzionale causato per l'uso di filtri amorosi o abortivi o per maltrattamenti), che poi lo richiamò a Roma, dove divenne tutore e precettore del futuro imperatore Nerone, ma i due si allontanarono e Seneca (ma non solo lui) cadde vittima della repressione dell'imperatore, scegliendo il suicidio. (LO SPECIALE - LA POLEMICA DELL'EX MINISTRO BIANCHI - LA PRIMA PROVA)

Le sue opere

Fin dalla giovinezza ebbe alcuni problemi di salute, Seneca ricevette a Roma un'accurata istruzione retorica e letteraria, come voleva il padre. Tra le sue opere, oltre ai Dialoghi (10 distribuiti in 12 libri), ci sono tre trattati: il De beneficiis, il De clementia e le Naturales quaestiones. I primi due sono di carattere etico-politico e si riferiscono al momento dell'impegno di Seneca a fianco di Nerone. Il primo sviluppa il concetto di "beneficenza" come principio coesivo di una società fondata su una monarchia illuminata; il secondo è indirizzato a Nerone, da poco divenuto imperatore, di cui Seneca elogia la moderazione e la clemenza; il terzo è in sette libri ma è arrivato a noi incompleto. Tra le sue opere, nove tragedie. Sono tutte di soggetto mitologico greco: Hercules furens; Troades; Phoenissae; Medea; Phaedra; Oedipus; Agamemnon; Thyestes; Hercules Oetaeus.

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Lo stile

La prosa filosofica di Seneca è elaborata e complessa, ma in particolare nei dialoghi l'autore si serve di un linguaggio colloquiale, caratterizzato dalla ricerca dell'effetto e dell'espressione concisamente epigrammatica. Seneca rifiuta la compatta architettura classica del periodo ciceroniano. Seneca ha un obiettivo: riprodurre la lingua parlata. Una prosa destinata a esercitare grande influsso sulla prosa d'arte europea.

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