Alcol cancerogeno, Viola: “Chi lo nega è criminale”. Bassetti: “Vuole solo andare in tv”

Cronaca
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Scambio di vedute tra l’immunologa e il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico di Genova. La prima ha infatti dichiarato che “chi si fa i selfie con il bicchiere deve tornare a studiare”, un riferimento al secondo, che ha a sua volta risposto definendola “biologa tuttologa, che rilancia simili dichiarazioni solo per vendere libri e avere ospitate”  

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L’immunologa Antonella Viola e il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, hanno avuto un nuovo duro scambio di vedute a distanza. Dopo il Covid, causa di attacchi tra i due, oggi l'oggetto del contendere è il vino, su cui Viola da tempo porta avanti una vera e propria crociata per evidenziare gli effetti cancerogeni dell’etanolo. L’ultima dichiarazione dell'immunologa sul tema è stata riportata da Repubblica, dove se l’è presa con medici e nutrizionisti che ammettono deroghe sugli alcolici: “Un nutrizionista che dice che due bicchieri di vino fanno bene, dovrebbe studiare. Un medico che si fa il selfie col bicchiere dovrebbe andare a studiare. Politici come Salvini sono stati aggressivi contro di me. Pensiamo alle ragazze che per familiarità hanno un rischio elevato di tumore, con che coraggio diciamo che bere due bicchieri di vino non è un problema? Questo è criminale”.

Il caso

Il riferimento al medico che si fa “il selfie con il bicchiere” è a Matteo Bassetti, che in passato lo aveva scattato e postato sui suoi profili social. Un modo, anche allora, per rispondere alla collega che, nel suo libro, aveva dichiarato: “È chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l'abuso, e i tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola. Le donne che bevono uno o due bicchieri di vino al giorno hanno un rischio aumentato del 27% di sviluppare il cancro alla mammella”. Come ha sottolineato Viola nell'intervista al quotidiano, “anche l’Oms ha ribadito il carattere cancerogeno dell’etanolo” e, a questo proposito, ha ricordato il suo regime alimentare. “Bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana. E mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi”. 

epa04897254 A woman swirls before tasting a Merlot in the tasting room of La Motte wine farm in Franschoek, South Africa, 25 August 2015. Situated in the beautiful Franschhoek valley in South Africas Cape winelands La Motte is home to internationally recognised wines. In 1695 a piece of land in the Franschhoek Valley was granted to German immigrant Hans Hattingh. In 1709 the land was purchased by French Huguenot Pierre Joubert who is believed to have named it after the village of his birth in Provence, La Motte dAigues. Viticulture on La Motte was established in 1752 with the planting of 4,000 vines by Huguenot descendant Gabriël du Toit. The current CEO of La Motte, Hein Koegelenberg has said the La Motte brand sold more wine in China in 2015 than in 2014 but indicated demand was dropping. Koegelenberg expects Chinas demand for South African wine will plateau at about 10-million bottles for some time.  EPA/NIC BOTHMA

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La replica di Bassetti

Non si è fatta attendere la risposta di Bassetti, affidata ad un lungo post su Facebook con una nuova foto che vede lui con un calice di vino rosso. “Dopo aver fatto un selfie con un bicchiere di vino rosso, la divulgatrice scientifica (così si definisce su Wikipedia) ha detto che devo tornare a studiare. Oggi lo rifaccio non perché voglio invogliare alcuno a bere alcolici non responsabilmente, conoscendo bene i danni, anche cancerogeni, che può causare l’etanolo. Lo rifaccio perché il vino, e non altri alcolici, ha anche un’azione, dimostrata scientificamente, antiossidante e antinvecchiamento oltre che fibrinolitica e antitrombotica. Inoltre, il vino è parte integrante della nostra tradizione e della nostra cultura. L’invito è quindi quello di evitare abusi bevendo vino saltuariamente e responsabilmente”. Il post non finisce qui: proseguendo il direttore della Clinica di Malattie Infettive di Genova sottolinea come “la biologa tuttologa che gioca a fare la nutrizionista (senza averne la minima competenza) demonizzando il vino tout court, studia e dice solo quello che le interessa per vendere libri e ospitate TV. Prima di parlare del mio curriculum, dei miei studi e delle mie competenze si sciacqui la bocca (magari con un buon amarone) e torni sui libri. E ci stia almeno tanto quanto dall’estetista e dal trucco/parrucco”.

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