Pnrr, Svimez: su scuole e asili Napoli e Palermo tra le ultime per risorse pro capite
Nel monitoraggio sugli stanziamenti e sull'attuazione del Pnrr, l'associazione rileva che i criteri ministeriali di riparto delle risorse a livello regionale non hanno tenuto conto dell'eterogeneità delle regioni in termini di fabbisogni di investimenti. E avverte: la finalità di coesione territoriale del "Pnrr della scuola" è a rischio
La finalità di coesione territoriale del "Pnrr della scuola" è a rischio: i criteri ministeriali di riparto delle risorse a livello regionale non hanno tenuto conto dell'eterogeneità delle regioni in termini di fabbisogni di investimenti. Lo sostiene lo Svimez
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Secondo l'associazione, il sistema dei bandi competitivi ha spesso penalizzato i territori con carenza di servizi e strutture (tempo pieno, palestre, mense), anche a causa della debolezza delle amministrazioni
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Il rischio è che aumentino le disuguaglianze territoriali. Napoli e Palermo sono tra le ultime quindici province nella graduatoria per risorse pro capite assegnate
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Nelle regioni del Mezzogiorno tutti gli indicatori considerati - osserva lo Svimez nel monitoraggio sugli stanziamenti e sull'attuazione del Pnrr - registrano valori sensibilmente più contenuti rispetto al Centro-Nord, ma con profonde differenze interne alle macro-aree
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I divari regionali più marcati si osservano per la disponibilità di mense scolastiche, la cui assenza limita la possibilità di offrire il tempo pieno. Meno del 25% degli alunni meridionali della scuola primaria frequenta scuole dotate di mensa (contro circa il 60% nel Centro-Nord)
Nel caso delle scuole dell'infanzia, nel Meridione meno del 32% dei bambini frequenta strutture dotate di mensa, contro circa il 59% nel Centro-Nord. Le situazioni più deficitarie interessano Sicilia e Campania, con percentuali inferiori al 15%. Dato molto preoccupante se paragonato al 66,8% raggiunto dall'Emilia-Romagna e al 69,6 % della Liguria
Il Mezzogiorno soffre inoltre di un grave ritardo nell'offerta di servizi per la prima infanzia: le regioni meridionali più distanti dall'obiettivo del Lep dei posti autorizzati da raggiungere entro il 2027 (il 33% della popolazione di età compresa tra 3 e 36 mesi) sono Campania (6,5), Sicilia (8,2), Calabria (9) e Molise (9,3)
Dai dati di spesa pubblica di fonte Conti pubblici territoriali - prosegue lo Svimez - risulta che il progressivo disinvestimento dalla scuola ha interessato soprattutto le regioni meridionali: tra il 2008 e il 2020, la spesa per investimenti nella scuola si è ridotta di oltre il 20% al Sud contro il 18% del Centro-Nord
Nel 2020, a Sud risultano investimenti pubblici per studente pari a 185 euro, contro i 300 del Centro- Nord. Un differenziale di spesa che tende ad amplificare ancora di più i divari. Le risorse del Pnrr - scrive ancora l'associazione - rappresentano un'occasione unica per colmare i gap territoriali nella filiera dell'istruzione
Le risorse disponibili sono pari a 11,28 miliardi di euro, di cui 10,73 risultano assegnati agli enti territoriali. Il "Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia" e il "Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole" concentrano circa l'80% delle risorse stanziate; agli interventi per mense e palestre sono destinati circa 600 milioni e alla costruzione di nuove scuole 1,2 miliardi circa