I corpi smembrati dei coniugi Sheptim e Teuta Pasho erano stati ritrovati all'interno di quattro valigie nel dicembre del 2020. La donna condannata è la ex fidanzata del figlio della coppia, che in seguito alla sentenza ha dichiarato: "Per me è difficile commentare, con questa persona ho vissuto dieci anni"
Si conclude con una condanna a 30 anni di carcere a carico di Elona Kalesha il giallo dei due coniugi uccisi e fatti a pezzi a Firenze nel 2020. I corpi di Sheptim e Teuta Pasho erano stati ritrovati all’interno di quattro valigie in un campo alla periferia della città nel mese di dicembre. La donna, 38enne di origini albanesi, unica imputata per il duplice omicidio, è stata condannata oggi dai giudici della Corte d'Assise di Firenze. A sostenere l'accusa il pm Ornella Galeotti che segue la vicenda fin dal ritrovamento.
Il figlio della coppia: "Difficile commentare"
Corpi smembrati all’interno di 4 valigie, in un campo tra la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e il carcere di Sollicciano. I resti appartenevano a Sheptim e Teuta Pasho, coniugi di origine albanese che risultavano scomparsi da 5 anni. Le indagini si stringono attorno alla cerchia familiare, più precisamente sull’allora fidanzata del figlio della coppia, Elona Kalesha. Taulant Pasho era appena stato scarcerato e i genitori erano arrivati dall’Albania per salutarlo. Oggi il verdetto della Corte d’Assise che, a seguito del processo svolto nell’aula bunker di Firenze, ha condannato la donna a 30 anni di carcere. Presente alla sentenza anche il figlio della coppia. “E' colpevole e ora lo dice anche la condanna", commenta Taulant Pasho parlando della sua ex fidanzata. "Per me è difficile commentare, con questa persona ho vissuto dieci anni", aggiunge. Taulant ha assistito alla lettura del dispositivo assieme alle due sorelle, Dorina e Vitore, che sono poi scoppiate in lacrime. Loro zio, Dritan, indossava una maglia con un'immagine del fratello Shpetim con la moglie Teuta.