Bologna, ragazze denunciarono abusi. Il gip: "Indagare gli agenti per falso"

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Il caso risale a novembre del 2020. Per il gip, che non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm, va sentita anche la donna che, vittima di violenza sessuale e secondo il codice rosso, doveva essere ascoltata entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato

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Iscrivere nel registro degli indagati per falso i due poliziotti intervenuti e svolgere una serie di indagini e verifiche entro due mesi. Lo dispone il Gip di Bologna Roberta Malavasi ordinando di proseguire gli accertamenti sulla denuncia per violenza sessuale, tortura e lesioni presentata da una giovane cubana, controllata e portata in Questura insieme alla sorella, nel novembre del 2020. Per il gip, che non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm, va sentita anche la donna che, persona offesa di violenza sessuale e secondo il codice rosso, doveva essere ascoltata entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato.

La querela

"Abbiamo chiesto che vengano indagati per falso tutti gli autori delle relazioni e dei verbali e abbiamo sottolineato l'inerzia della Procura di Bologna, che non ha applicato le norme del codice rosso", aveva detto il 13 aprile l'avvocato Fabio Anselmo, al termine di un'udienza dal Gip di Bologna dove si discuteva della richiesta di archiviazione della Procura per l'indagine nata dalla querela presentata dalle due sorelle cubane contro i due poliziotti. La giovane, che venne fermata in strada insieme alla sorella e quindi portata in Questura, aveva dichiarato nella querela di aver perso i sensi dopo aver ricevuto un calcio in faccia mentre era ammanettata negli uffici e poi di aver subito l'abuso, mentre gli agenti avrebbero riferito che era stata lei a denudarsi e che le due erano ubriache.

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