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Foggia, ballerina con sindrome di Down esclusa da saggio di danza: mamma scrive a ministra

Cronaca
©Getty

“Non c’è stata solidarietà da parte della scuola di danza. L’onorevole Anna Rita Tateo mi ha contattato per conto del ministro Locatelli, che si è detta molto dispiaciuta e ha promesso di farsi sentire presto”

 

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Maria Francesca, la ballerina di 12 anni affetta dalla sindrome di down esclusa dal saggio di fine anno della scuola di danza, che frequentava da circa sei anni, non è più sola. Prima è stata travolta dall'affetto di centinaia e centinaia di foggiani, che in tanti modi le hanno manifestato solidarietà e vicinanza. Poi le mamme delle sue compagne hanno mandato ai giornali una lettera aperta per denunciare l’ingiustizia. Adesso mamma Giuseppina ha scritto una lettera al ministro per le Disabilità. I genitori hanno scoperto dell’esclusione di Maria Francesca dal saggio di danza per caso, “nel corso di una conversazione con altri genitori”, e per reazione hanno deciso di ritirare la figlia dalla scuola: “Nostro malgrado, abbiamo inflitto un altro dolore alla nostra bambina”. Dopo il covid la bambina era stata tolta dal gruppo delle sue amiche e inserita in quello delle ballerine molto più piccole di lei. “Era rimasta indietro, è stata la spiegazione che ci hanno fornito, per la frequenza irregolare e le difficoltà legate alla sindrome” ha raccontato la mamma, che – nonostante tutto – ha continuato a mandarla a lezione: “Abbiamo ingoiato il rospo e lasciato che continuasse a frequentare i corsi, sperando che la situazione si stabilizzasse”.  

Giuseppina ha deciso di non stare in silenzio

Alla luce dell’ennesima ingiustizia la famiglia ha scritto anche alla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli. “Mia figlia ora mi chiede se andremo a danza – prosegue la madre – lei sa e ha capito che ci sarà un saggio. Era comunque affezionata a quel posto. Io sono costretta a dirle che è chiusa. Su di lei potevano lavorare meglio, proprio perché ha questa grandissima passione e tiene tanto alla danza. Peraltro stiamo parlando di un saggio per bambine di terza elementare”. Giuseppina ha deciso di non stare in silenzio e ha rilasciato un’intervista a Repubblica. È a sua volta un’insegnante, e si rende conto che Foggia non è a misura di disabilità: “Non c’è stata solidarietà da parte della scuola di danza. L’onorevole Anna Rita Tateo mi ha contattato per conto della ministra, che si è detta molto dispiaciuta e ha promesso di farsi sentire presto. Anche l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone mi ha contattato, prodigandosi a darmi nuovi contatti per la bambina. E sono arrivate tante richieste a me in privato e alla redazione di un sito locale, tante altre scuole che vogliono invitare mia figlia al saggio”

 

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"Inclusione non può essere una parola vuota"

L'assessore regionale al Welfare, Rosa Barone, ha dichiarato: "Succede anche questo, nel 2023 a Foggia. Ma l'inclusione non può essere una parola vuota, se alla prima occasione non diamo l'occasione alle tante Maria Francesca di ballare, umiliando così la bimba e la sua famiglia, rinnovando un dolore che fa male. Vogliamo la perfezione, tutto deve essere nei canoni, tutto bello e preciso, e facciamo fuori chi darebbe veramente lustro e particolarità, le persone speciali, e lo facciamo anche nel mondo dei piccoli, che le differenze non le notano. Credo che sia stata una brutta pagina e spero vivamente che facciano un passo indietro permettendo alla piccola Maria Francesca di ballare, su quel palco. Come deve essere assolutamente normale a tutte le bimbe e i bimbi speciali che amano lo sport potersi esibire, come chiunque e non guardare dalla finestra gli altri, i " normali" vivere la vita".

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