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Autopsia Parini, nessun segno di arma da fuoco sul corpo dell'italiano morto a Tel Aviv

Cronaca
©Ansa

Il decesso del giovane avvocato morto venerdì è avvenuto a causa dell'impatto con l'auto che l'ha travolto: è quanto è emerso dall'autopsia svolta al policlinico Gemelli. Domani i funerali nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Roma

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È morto per l'impatto con l'auto che lo ha travolto e nessuna ferita da arma da fuoco Alessandro Parini. È quanto è emerso dall'autopsia dell'avvocato romano di 35 anni ucciso il 7 aprile scorso a Tel Aviv in un attentato, svolta al policlinico Gemelli. Su questa vicenda la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Anche l'esame autoptico svolto all'Istituto di medicina legale Abu Kabir di Giaffa non ha riscontrato alcun colpo d'arma da fuoco sul corpo del giovane. Il volo di Stato con la salma del giovane era atterrato ieri a Roma, nel primo pomeriggio, all'aeroporto di Ciampino, accolto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Domani i funerali nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo

Domani 13 aprile si terranno i funerali dell'avvocato 35enne nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Roma. "Avevamo previsto di fare le cose con un po' di calma ma si vede che ci sono stati intoppi burocratici che hanno portato a ritardare l'arrivo del feretro", ha detto il parroco Padre Nicola fuori dalla chiesa dove oggi era prevista la camera ardente. "Lo conoscevo da un paio d'anni. Alessandro era un ragazzo come tanti altri. Un bravo ragazzo. Molto preparato. Ha studiato al Massimo, dai padri gesuiti, e ha raggiunto grandi obiettivi lavorativi" ricorda il parroco. "Ha ricevuto dei premi come giovane avvocato e aveva già intrapreso la carriera nella Corte di Cassazione era un giovane, affermato, serio e posato. Frequentava qui la chiesa quando era ragazzo". "La famiglia ovviamente è molto provata e ha chiesto  riservatezza. Stargli vicino ora è l'unica cosa", ha aggiunto Padre Nicola, confermando che domani co-celebrerà la funzione "assieme a Padre Nebola, professore di Alessandro al Massimo". Quanto a cio che è avvenuto in Israele "non tocca fare a noi le analisi. Le guerre - ha osservato - ci sono sempre state. La Palestina è certamente una terra molto calda per tante situazioni. Ma oggi possiamo solo piangere. Il dolore c'è".

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