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Migranti, Guardia costiera salva oltre 1.200 persone. A Cutro trovata 76esima vittima

Cronaca
©Ansa

Continua il flusso dalle tre rotte utilizzate per raggiungere le coste italiane: dalla Turchia, dalla Libia e dalla Tunisia. Si aggrava il bilancio del naufragio a Steccato di Cutro dello scorso 26 febbraio

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Sono oltre 1.200 i migranti soccorsi nelle ultime ore nel mar Ionio. Continua, quindi,

senza sosta, il flusso dalle tre rotte utilizzate per raggiungere le coste italiane: dalla Turchia, dalla Libia e dalla Tunisia. Salgono a oltre 18.800 gli arrivi dall'inizio dell'anno. Un trend in netta crescita rispetto agli ultimi due anni: nello stesso periodo, nel 2021 e nel 2022, erano stati circa 6 mila. Intanto, a Steccato di Cutro sono stati recuperati altri tre corpi. Sale così a 76 vittime il bilancio del naufragio avvenuto lo scorso 26 febbraio. E, proprio sul luogo della tragedia di Cutro, si è svolta la manifestazione "Basta morti nel Mediterraneo" (LE FOTO), promossa dalle associazioni aderenti alla “Rete 26 Febbraio” (LO SPECIALE MIGRANTI). A Trapani, nel mentre, sono stati arrestati quattro presunti scafisti che avrebbero portato diversi migranti dalla Tunisia sulle coste italiane. Il gip per i quattro ha disposto il carcere.

Gli sbarchi

Nelle ultime ore nella acque Sar italiane, la Guardia costiera ha messo in salvo oltre un migliaio di persone in una attività affidata al Centro nazionale del soccorso marittimo. L'intervento ha riguardato le due imbarcazioni che erano state intercettate venerdì a oltre 100 miglia dalle coste di Roccella Ionica. Le operazioni in mare sono state coordinate dalla Nave Dattilo che ha recuperato tutti i 500 i migranti presenti su una delle due imbarcazioni. In supporto della nave della Guardia costiera anche un pattugliatore della Guardia di finanza. Le 379 persone a bordo del secondo barcone sono già state tratte in salvo da due motovedette Sar della Guardia costiera e poi trasferite a bordo della Nave Sirio della Marina militare che ha poi fatto rotta in direzione di Augusta dove le procedure di accoglienza e di identificazione sono state coordinate dalla prefettura di Siracusa. Due motovedette Sar della Guardia costiera e un mezzo della Guardia di finanza sono, invece, intervenute nel corso della notte tra venerdì e sabato per soccorrere le persone che erano a bordo del barcone intercettato a sessanta miglia da Crotone. I 487 migranti erano ammassati su un peschereccio in pessime condizioni, che stava navigando in un mare forza 6. La barca è arrivata scortata da motovedette della Capitaneria di porto di Crotone e protetta da un rimorchiatore. I migranti sono poi stati trasferiti nel centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto.

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Nave Dattilo a Reggio Calabria

La Dattilo è attraccata nel porto di Reggio Calabria in mattinata con a bordo 584 persone, tra loro 70 tra donne e bambini. Una parte dei migranti è stata accompagnata nella scuola Boccioni di Gallico, alla periferia nord di Reggio, dove

è stato allestito da tempo un centro di primissima accoglienza. L'altra parte, invece, è stata trasferita al Cedir negli ex locali della Protezione civile. L'allerta, comunque, resta alta. Dal canto loro le ong lamentano ritardi nei soccorsi. "Per tre giorni di fila, il nostro equipaggio #Airborne - si legge in un tweet  della Ocean Viking - ha avvistato 41 barche in difficoltà. Hanno rivelato richieste eccessive, errori di calcolo e inerzia da parte delle autorità".

 

Allarme per imbarcazione con 47 persone a bordo

Alarm Phone ha poi lanciato l'allarme per 47 persone alla deriva su un barcone proveniente dalla Libia in difficoltà per le condizioni meteo. "Il tempo sta per scadere. Un mercantile nelle vicinanze non è attrezzato per i soccorsi ed è stato ordinato dalle autorità italiane di attendere la Guardia costiera libica, ma non viene". A dirlo è Sea Watch International che in un tweet spiega che "dopo aver chiamato il centro di soccorso libico, hanno confermato che non avrebbero inviato una nave. Quando abbiamo contattato di nuovo il centro nazionale di coordinamento di soccorso (Mrcc) italiano domandando chi assumerà il coordinamento e la responsabilità delle persone, l'ufficiale responsabile ha riattaccato. Quelle persone devono essere salvate ora prima che altra gente muoia cercando di mettersi in salvo. L'Italia e i Paesi Ue devono assumersi la responsabilità del soccorso in mare e proteggere la vita delle persone. Ora, immediatamente, in questo caso. In generale, in ogni caso".

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