Tornano a salire, dopo oltre due mesi, i casi Covid in Italia. Secondo il bollettino settimanale del ministero della Salute, nella settimana 17-23 febbraio si registrano 29.443 nuovi positivi con una variazione di +3,8% rispetto alla settimana precedente. Intanto un rapporto dell'Ocse segnala di investire maggiormente nei sistemi sanitari per consentire ai nostri Paesi di non farsi cogliere impreparati e resistere in modo più efficace a futuri "shock" pandemici
Covid, Lombardia: aumento casi a 4.341 e calo morti a 39 in ultimi 7 giorni
In Lombardia nell'ultima settimana, dal 17 al 23 febbraio, si sono registrati 4.341 casi Covid, in aumento rispetto ai 4.183 della settimana precedente (10-16 febbraio). Calano invece i decessi, che sono 39 rispetto a 58. Il bilancio totale da inizio pandemia è di 45.513 decessi. Nell'ultima settimana monitorata i tamponi sono stati 70.083 (in diminuzione da 73.313), per un tasso di positività del 6,2%, in crescita rispetto al 5,7% della settimana precedente. Negli ospedali, secondo il bollettino regionale aggiornato al 23 febbraio, ci sono 8 ricoverati Covid in terapia intensiva, -13 rispetto ai 21 della settimana precedente, mentre salgono i ricoverati in area medica, a quota 201 rispetto ai 175 del precedente bollettino (+26).
Covid, Piemonte: negli ultimi sette giorni somministrate oltre 7.500 dosi
Negli ultimi sette giorni, tra il 17 febbraio e il 23 febbraio in Piemonte sono state vaccinate 7.547 persone: 66 hanno ricevuto la prima dose, 50 la seconda, 202 la terza, 4.139 la quarta, 3.090 la quinta. Dall'inizio della campagna vaccinale sono state somministrate nella regione 10.861.414 dosi, di cui 3.345.635 come seconde, 2.964.450 come terze, 797.039 come quarte, 147.143 come quinte.
Covid, Ente medici: contributo entro 4 marzo per le vittime
C'è tempo fino al 4 marzo per i familiari di tutti i medici e gli odontoiatri, deceduti dopo aver contratto il Covid, per "chiedere una quota di un fondo speciale messo a disposizione recentissimamente dallo Stato: la domanda va fatta tramite l'Inail (accedendo al servizio online denominato "Speciali elargizioni familiari vittime Covid-19") e si ha diritto a presentarla anche se i sanitari scomparsi non erano iscritti all'Istituto". Lo si legge in una nota dell'Enpam, l'Ente di previdenza dei 'camici bianchi', in cui si spiega che "il requisito principale è che il medico, l'odontoiatra, o altro professionista sanitario, sia deceduto dopo essersi contagiato mentre era in attività durante il periodo dell'emergenza pandemica (31 gennaio 2020 - 31 marzo 2022), anche nel caso in cui la morte sia avvenuta dopo (comunque entro il 28 dicembre 2022)". L'importo dell'elargizione, indica la Cassa pensionistica, "sarà calcolato successivamente dividendo i 15 milioni di euro per il numero delle domande accolte. La somma sarà esentasse (non concorrerà alla formazione del reddito complessivo) e si potrà cumulare con altri sussidi, o prestazioni ai quali i beneficiari abbiano, o abbiano avuto diritto", si legge.
Covid, Ema: no ad autorizzazione pillola molnupiravir in Ue
Parere negativo dall'Agenzia europea del farmaco Ema per la pillola anti-Covid di Merck (Msd fuori da Usa e Canada). Il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell'ente regolatorio Ue ha raccomandato il rifiuto di un'autorizzazione all'immissione in commercio per Lagevrio- (molnupiravir) per il trattamento del Covid-19 negli adulti. Ne dà notizia l'Ema al termine della tre giorni in cui si è riunito il Chmp. La revisione della domanda presentata dall'azienda era iniziata il 23 novembre 2021, facendo seguito anche a un parere finalizzato a supportare le decisioni a livello di Stati membri e a consentire un possibile uso precoce del medicinale prima dell'autorizzazione all'immissione in commercio.
Covid, in Abruzzo 696 nuovi casi e 11 decessi
Sono 696 (di cui 257 reinfezioni) i casi positivi al Covid registrati tra il 18 e il 24 febbraio in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 651.137 (di cui 36.848 reinfezioni).Il bilancio dei pazienti deceduti registra 11 nuovi casi (di età compresa tra 62 e 93 anni, di cui 1 risalente a periodi precedenti e comunicato solo questa settimana dalla Asl, 1 residente fuori regione) e sale a 3.927.Nel totale dei positivi sono compresi anche 637.219 dimessi/guariti (+712 rispetto a venerdì scorso).Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 9.991 (-27 rispetto a venerdì scorso).Di questi, 100 pazienti (+19 rispetto a venerdì scorso) sono ricoverati in ospedale in area medica; 1 (-4 rispetto a venerdì scorso) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.Nell’ultima settimana sono stati eseguiti 2.854 tamponi molecolari (2.585.857 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 7.462 test antigenici (4.810.067).
Covid, Schillaci: 'Rafforzare tutela salute, questa la lezione più grande'
"La necessità di tutelare e rafforzare il diritto alla salute, che non a caso i Padri Costituenti definirono come fondamentale", è l'"insegnamento più grande che ci ha lasciato il Covid-19". Una lezione sulla quale bisogna "tenere alta l'attenzione". Lo sottolinea il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un messaggio in occasione del convegno 'Ripensare le emergenze', organizzato a Roma dalla Fondazione Vittorio Occorsio.
"La pandemia - evidenzia il ministro - ha contribuito a radicare la consapevolezza della centralità del bene salute nella crescita dell'individuo e di un'intera comunità, come testimonia un recente sondaggio che ha rivelato che un italiano su due considera la sanità come prioritaria per il nuovo Governo, più del lavoro e dell'energia, e uno su tre considera l'articolo 32 non pienamente garantito. Proprio avendo come punto di riferimento il dettato costituzionale, siamo impegnati a potenziare il nostro servizio sanitario, indebolito da un decennio di politica di tagli, un'errata programmazione sanitaria e da processi di riforma rimasti incompiuti. Questo Governo ha iniziato a dare i primi segnali. Nonostante una situazione economica complicata - ricorda Schillaci - la Legge di Bilancio ha stanziato per la sanità, come non accadeva da anni, 2 miliardi e 150 milioni di euro in più per il 2023, 2 miliardi e 300 milioni in più per il 2024 e 2 miliardi e 600 milioni in più per il 2025".
"La pandemia - evidenzia il ministro - ha contribuito a radicare la consapevolezza della centralità del bene salute nella crescita dell'individuo e di un'intera comunità, come testimonia un recente sondaggio che ha rivelato che un italiano su due considera la sanità come prioritaria per il nuovo Governo, più del lavoro e dell'energia, e uno su tre considera l'articolo 32 non pienamente garantito. Proprio avendo come punto di riferimento il dettato costituzionale, siamo impegnati a potenziare il nostro servizio sanitario, indebolito da un decennio di politica di tagli, un'errata programmazione sanitaria e da processi di riforma rimasti incompiuti. Questo Governo ha iniziato a dare i primi segnali. Nonostante una situazione economica complicata - ricorda Schillaci - la Legge di Bilancio ha stanziato per la sanità, come non accadeva da anni, 2 miliardi e 150 milioni di euro in più per il 2023, 2 miliardi e 300 milioni in più per il 2024 e 2 miliardi e 600 milioni in più per il 2025".
Covid, Bassetti contro Ema: 'Su molnupiravir sbaglia, così non abbiamo armi'
La pillola anti-Covid molnupiravir "la usiamo ancora eccome" e "personalmente trovo un errore la decisione dell'Ema. Comunque avere due farmaci, il Paxlovid- e il molnupiravir, per il trattamento dei pazienti Covid è meglio che averne uno solo. Il Paxlovid, però, in alcune situazioni non si può usare perché interagisce con altri farmaci, per esempio in chi ha insufficienza renale. Due farmaci sono un armamentario più completo. Ema ha preso una decisione francamente che non comprendo", anche perché "non abbiamo altri antivirali in arrivo". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie infettive Ospedale San Martino di Genova, commentando il 'no' dell'Agenzia europea del farmaco al molnupiravir di Merck (Msd fuori da Usa e Canada). Il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell'ente regolatorio Ue ha infatti raccomandato di non concedere l'autorizzazione all'immissione in commercio per Lagevrio- (molnupiravir) per il trattamento di Covid-19 negli adulti.
Covid: casi tornano a salire, +3,8% in ultima settimana
Torna a salire dopo oltre due mesi, seppure di poco, la curva dei casi Covid in Italia. Secondo il bollettino settimanale del ministero della Salute, nella settimana 17-23 febbraio si registrano 29.443 nuovi casi positivi, con una variazione di +3,8% rispetto alla settimana precedente (quando erano stati 28.354). I deceduti sono stati 244, con una variazione di -18,4% rispetto alla settimana precedente (299). Sono stati eseguiti 506.295 tamponi con una variazione di -5,6% rispetto alla settimana precedente (536.080). In leggero aumento il tasso di positività, al 5,8% con una variazione di +0,5% rispetto alla settimana precedente (5,3%).
Covid: in Italia 29.443 casi e 244 decessi in ultima settimana, +3,8% e -18,4%
Msd, "faremo appello contro no Ema a pillola molnupiravir"
"In occasione del meeting del 20-23 febbraio, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali Ema ha emanato il suo parere sul farmaco Lagevrio- (molnupiravir)". Un "parere negativo" che raccomanda "la non autorizzazione" della pillola anti-Covid. "Msd non concorda con il parere del Comitato e farà appello". Ad annunciarlo è l'azienda, in una nota diffusa dopo il verdetto del Chmp. Msd ricorda che la sua richiesta di autorizzazione per molnupiravir era stata sottoposta all'Ema "nel mese di ottobre 2021, corredata da una serie di dati addizionali, inclusi i risultati dello studio real-world Panoramic condotto dall'Università di Oxford". La richiesta di autorizzazione del farmaco si riferiva all'indicazione per il trattamento di Covid-19 in pazienti adulti che non richiedono ossigenoterapia e che sono a rischio aumentato di progressione a malattia severa. Ora il parere negativo del Chmp, che ha suscitato le obiezioni dell'azienda, secondo cui "la valutazione del comitato non riflette i dati inconfutabili di efficacia generati dallo studio di fase III Move-Out e dagli studi real-world che dimostrano l'impatto positivo che Lagevrio può fornire ai pazienti, riducendo il rischio di ospedalizzazione e di decesso correlato a Covid negli adulti ad aumentato rischio di progressione a malattia severa".
Schillaci: "Lezione è rafforzare diritto alla salute"
"L'insegnamento più grande che ci ha lasciato il Covid-19" è "la necessità di tutelare e rafforzare il diritto alla salute che, non a caso, i Padri Costituenti definirono come fondamentale". Lo afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci in un messaggio al convegno 'Ripensare le emergenze' della Fondazione Vittorio Occorsio. Schillaci ricorda a questo proposito che "un recente sondaggio ha rivelato che un italiano su due considera la sanità come prioritaria per il nuovo Governo, più del lavoro e dell'energia, e uno su tre considera l'articolo 32 non pienamente garantito". E, aggiunge, "avendo come punto di riferimento il dettato costituzionale, siamo impegnati a potenziare il nostro servizio sanitario, indebolito da un decennio di politica di tagli, un'errata programmazione sanitaria e da processi di riforma rimasti incompiuti".
In Toscana 277 nuovi casi e 6 decessi
Sono 277 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 63 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 214 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.588.661. I nuovi casi sono lo 0,02% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.183 persone) e raggiungono quota 1.563.672 (98,4% dei casi totali). I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 13.429 positivi, -6,4% rispetto a ieri. Di questi 173 (4 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 5 (3 in meno) si trovano in terapia intensiva.
Iss, incidenza stabile a 50 casi ogni 100mila abitanti
"Sostanzialmente stabile l’incidenza settimanale a livello nazionale: 50 ogni 100.000 abitanti (17-23 febbraio) contro 48 ogni 100mila abitanti (10-16 febbraio)". Lo sottolinea il report Covid con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute. Nel periodo 1-14 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici "è stato pari a 0,91 (intervallo 0,84-1,01), in aumento rispetto alla settimana precedente ma sotto la soglia epidemica", sottolinea il report. "L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve aumento ma rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,93 (0,88-0,98) al 14 febbraio contro Rt=0,91 (0,86-0,95) al 7 febbraio", evidenzia il report. Situazione Covid sotto controllo negli ospedali italiani.
Ok Ema a vaccino Valneva come booster in 18-50enni
Via libera dell'Agenzia europea del farmaco Ema al vaccino anti-Covid della francese Valneva somministrato come richiamo. Il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano (Chmp) dell'ente regolatorio nazionale - informa l'Ema sul suo sito web - ha raccomandato l'uso del prodotto, a virus inattivato, adiuvato, come booster negli adulti di età compresa tra i 18 e i 50 anni.
Ok Ema a vaccino Valneva come booster in 18-50enni
Via libera dell'Agenzia europea del farmaco Ema al vaccino anti-Covid della francese Valneva somministrato come richiamo. Il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano (Chmp) dell'ente regolatorio nazionale - informa l'Ema sul suo sito web - ha raccomandato l'uso del prodotto, a virus inattivato, adiuvato, come booster negli adulti di età compresa tra i 18 e i 50 anni.
Report Aifa: risalgono le prescrizioni di anticorpi monoclonali
Tornano a crescere le prescrizioni di anticorpi monoclonali anti-Covid in Italia. In 7 giorni (16-22 febbraio) le richieste di farmaco crescono di quasi il 17% per sotrovimab (Xevudy-) e del 10% per Evusheld- (tixagevimab-cilgavimab) utilizzato come trattamento precoce; per lo stesso farmaco usato in profilassi, le prescrizioni segnano un +27% circa. E' quanto emerge dall'ultimo report dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa sull'impiego di questi medicinali, il numero 71.
Complessivamente sono 93.188 gli italiani che hanno ricevuto anticorpi monoclonali contro Covid-19 dal 10 marzo 2021 - quando questi farmaci sono stati autorizzati in via emergenziale nel nostro Paese - al 22 febbraio, indica il rapporto Aifa sul monitoraggio delle prescrizioni che avvengono in 298 strutture di tutto il territorio. Rispetto all'ultima rilevazione, di 2 settimane fa, i pazienti che hanno ricevuto questi medicinali sono stabili (+0,6%). Sul totale di 93.188, sono 78.426 (+0,3%) quelli che hanno ricevuto monoclonali usati in terapia, e 14.762 (+1,9%) quelli trattati in profilassi con Evusheld.
In numeri assoluti, Lazio, Veneto e Campania restano in testa per maggiore utilizzo di monoclonali in terapia, mentre Lombardia, Piemonte e Lazio guidano le prescrizioni di Evusheld in profilassi.
Complessivamente sono 93.188 gli italiani che hanno ricevuto anticorpi monoclonali contro Covid-19 dal 10 marzo 2021 - quando questi farmaci sono stati autorizzati in via emergenziale nel nostro Paese - al 22 febbraio, indica il rapporto Aifa sul monitoraggio delle prescrizioni che avvengono in 298 strutture di tutto il territorio. Rispetto all'ultima rilevazione, di 2 settimane fa, i pazienti che hanno ricevuto questi medicinali sono stabili (+0,6%). Sul totale di 93.188, sono 78.426 (+0,3%) quelli che hanno ricevuto monoclonali usati in terapia, e 14.762 (+1,9%) quelli trattati in profilassi con Evusheld.
In numeri assoluti, Lazio, Veneto e Campania restano in testa per maggiore utilizzo di monoclonali in terapia, mentre Lombardia, Piemonte e Lazio guidano le prescrizioni di Evusheld in profilassi.
Covid, il bollettino settimanale dell'ISS: Rt sale ma sotto soglia endemica, incidenza stabile
Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è in calo all'1,3% contro l'1,6% del periodo precedente. TUTTI I DATI
Iss: 4 regioni a rischio alto, 10 moderato e 7 basso
"Quattro regioni sono classificate a rischio alto per molteplici allerte di resilienza. Dieci sono a rischio moderato e sette classificate a rischio basso. Quattordici regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Sei regioni e province autonome riportano molteplici allerte di resilienza". Lo sottolinea il report Covid con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute.
Iss: intensive in calo al 1,3%, ricoveri in leggera risalita al 5,2%
Situazione Covid sotto controllo negli ospedali italiani. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in calo al 1,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 23 febbraio) contro 1,6% (rilevazione giornaliera al 16 febbraio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale leggermente al 5,2% (rilevazione al 23 febbraio) contro il 5,0% (rilevazione al 16 febbraio)". Lo sottolinea il report Covid con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute