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Chi è Maria Mesi, l'amante di Matteo Messina Denaro indagata per favoreggiamento

Cronaca

Nei "pizzini" del boss era chiamata con il nome in codice di Tecla. In strada girava coperta da cappello e mantella per non farsi riconoscere. Assecondava tutte le passioni del boss, regalandogli videogiochi, puzzle e profumi di marca

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Dopo l'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, i carabinieri del Ros stanno indagando anche sulla rete di contatti del boss. Tra questi c'è Maria Mesi, detta Tecla, la sua amante. Lei e suo fratello Francesco Mesi furono già condannati nel 2000 per favoreggiamento e ora sarebbero nuovamente iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di aver favorito la latitanza del mafioso arrestato lo scorso 16 gennaio. Francesco Mesi patteggiò la pena. Maria venne arrestata il 14 giugno del 2000 e fu condannata in primo e in secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia. La Cassazione annullò l’aggravante sostenendo che il rapporto sentimentale con il boss escludesse l’agevolazione di Cosa nostra. Durante quelle indagini furono trovate in casa delle donna diverse lettere d’amore, scambiate tra lei ed il boss. 

La sua storia

Maria Mesi, o Mary o Mariella, o Tecla come veniva chiamata dal capomafia con un nome in codice nei suoi "pizzini", è nata nel 1965 ed aveva una relazione con il boss dal 1994. Ha lavorato nell'impresa Sud Pesca e si occupava della conservazione del pesce. La donna avrebbe fatto negli anni numerosi regali a Messina Denaro: film, giochi, profumi ed abbigliamento di marca. La casa di Maria e di suo fratello Francesco si trova in una palazzina di via Milwaukee, non lontano da Bagheria: lì avvenivano gli incontri amorosi clandestini, ma c'era anche un'altra alcova, una villetta sempre in zona Bagheria. Maria e Matteo sarebbero anche andati anche in vacanza insieme in Grecia nel giugno 1994 e poi in un residence a San Vito Lo Capo, nell'agosto del 1995.

I regali al boss

Maria Mesi sarebbe stata coinvolta anche nella grande passione che Matteo Messina Denaro aveva per i videogiochi, perchè nei suoi messaggi gli proponeva di acquistare gli ultimi aggiornamenti di note console che erano sul mercato già a partire dagli anni Ottanta. Tra i suoi preferiti c'erano i videogame avventurosi e quelli sportivi, soprattutto di calcio. Altre sue passioni erano i puzzle e i film western. In una lettera Maria Mesi avrebbe, infatti, chiesto ad una casa produttrice di recuperare un pezzo mancante di un puzzle. Nei suoi incontri con il superlatitante gli investigatori hanno notato, da alcune telecamere di sorveglianza, che Maria camminava in strada con cappello, occhiali e mantello, visibilmente camuffata per non farsi riconoscere.